Lo scorrimento delle graduatorie nei concorsi pubblici è un’ulteriore opportunità per poter accedere ai posti messi a disposizione. Vediamo come funziona.


Vincere un concorso pubblico non è di certo semplice, oltretutto perché bisogna piazzarsi bene nella graduatoria. Spesso avere un buon punteggio non basta per ottenere il posto, l’obiettivo principale è quello di ottenere un buon posto in graduatoria.

Ma se questo non succede?

Come altra eventualità, c’è lo scorrimento delle graduatorie nei concorsi pubblici, un’ulteriore possibilità per prendere il posto messo a disposizione.

Vediamo bene di cosa si tratta e come funziona.

Concorso pubblico vinto: cosa succede dopo al candidato?

Scorrimento delle graduatorie nei concorsi pubblici: cos’è e come funziona

Lo scorrimento delle graduatorie nei concorsi pubblici dà la possibilità ai candidati di poter accedere al posto messo a disposizione, nel caso si liberino delle posizioni.
Il procedimento è molto semplice: se ci sono dei candidati che hanno rinunciato al loro diritto del posto messo a disposizione, verrà stilata un’altra graduatoria, facendo salire di posto i candidati.

Ogni volta che viene indetto un concorso pubblico, dopo la prova d’esame, viene stilata una graduatoria, a seconda del punteggio fatto e dei titoli posseduti (ricordiamo, inoltre, che, a parità di punteggio, viene preferito il candidato più giovane).

Ci sono diversi elementi che possono incrementare il punteggio e, quindi salire in graduatoria:

  • Servizi per la Pubblica Amministrazione, come dipendente presso un ente pubblico;
  • Diploma di maturità: il punteggio può influire sul posto in graduatoria;
  • Pubblicazioni, che devono essere edite a stampa;
  • Attestati, che possono essere richiesti già nel bando e possono influire in modo differente, a seconda della tipologia di concorso.

Chi è più in alto in graduatoria, vince il concorso e, se accetta di firmare il contratto, verrà assunto dall’ente. Nel caso qualcuno rinunci, avviene lo scorrimento delle graduatorie, fino a raggiungere il numero di posti indicati dal bando.

Ogni graduatoria ha un suo funzionamento, ma in linea generale ha una durata di tre anni e, per alcuni enti, possono esserci ulteriori proroghe.

La disposizione a cui facciamo riferimento è l’art.91 comma 4 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n 267 secondo cui “per gli enti locali, le graduatorie concorsuali rimangono efficaci per un termine di tre anni dalla data di pubblicazione per l’eventuale copertura di posti che si venissero a rendere successivamente vacanti e disponibili”.

Scorrimento delle graduatorie nei concorsi pubblici: cosa dice la legge

scorrimento graduatorie nei concorsi pubbliciSi parla spesso di “diritto allo scorrimento”, che può esistere esclusivamente se c’è un atto amministrativo che prevede l’assunzione di un certo numero di unità per un profilo professionale da ricoprire. Senza questo, non può sussistere il diritto allo scorrimento.

Chi risulta idoneo, ma non vincitore, non può rivendicare alcun diritto sulla sua assunzione, a differenza dei vincitori del concorso, che hanno sempre il diritto di assunzione, come ha decretato la Corte di Cassazione nella sentenza n. 29916/2017, pubblicata il 13 dicembre.

Gli idonei non vincitori non possono rivendicare il diritto allo scorrimento, anche se si è in carenza di organico.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza 14/2011, ha stabilito che, per coprire i posti vacanti, si può procedere in due direzioni:

  • Lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi precedenti;
  • Indire un nuovo concorso per i nuovi posti.

Sempre il Consiglio di Stato, infatti, ha riconosciuto la discrezionalità della Pubblica Amministrazione per la scelta della modalità con cui coprire i posti vacanti.

Generalmente si propende per lo scorrimento delle graduatorie, piuttosto che indire un nuovo concorso, per poter risparmiare denaro e tempo, ma non si tratta di una scelta obbligata. Proprio per questo, bisogna specificare che non esiste alcun diritto allo scorrimento.

Scorrimento delle graduatorie nei concorsi pubblici: le ultime novità

La Legge di Bilancio 2021 ha stanziato diverse risorse economiche per riaprire le selezioni e indire nuovi concorsi pubblici per la Pubblica Amministrazione. La decisione è stata presa anche per sopperire ai numerosi posti di lavoro che si apriranno nel prossimo futuro nel pubblico impiego.

Col Decreto Reclutamento è stato deciso che, in caso di più graduatorie di concorso, lo scorrimento dovrà essere fatto attingendo alla graduatoria più vecchia e non contemporaneamente a tutte quelle aperte. Così è stato deciso dalla Corte di Cassazione, nella sentenza del 7 giugno 2021 n.15790.

La magistratura amministrativa ha comunque evidenziato la necessità di attuare una regola generale, che possa assicurare la trasparenza degli atti e delle amministrazioni pubbliche.

Comunque, per i concorsi da indire, grazie al Decreto, si spingerà per modelli più veloci e trasparenti e per uno scorrimento più rapido. Nascerà un portale unico per il reclutamento, in grado di gestire tutti i concorsi sul territorio nazionale, che sarà disponibile entro la fine dell’estate 2021.

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Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it