Le “Linee Guida” della piattaforma tecnologica di supporto all’attuazione della Garanzia Giovani sono state approvate dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome. Un altro tassello fondamentale è stato aggiunto per l’avvio, a marzo, del Programma nazionale elaborato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’approvazione delle “Linee Guida”, frutto di un lungo e intenso lavoro tra il Ministero e le Regioni, consentirà l’avvio omogeneo della Garanzia Giovani (si veda il rapporto disponibile sul sito www.lavoro.gov.it) su tutto il territorio nazionale, permettendo ai beneficiari di registrarsi nel Programma dal portale nazionale www.garanziagiovani.it, dal portale Cliclavoro e dai siti delle Regioni. Inoltre, la realizzazione della piattaforma unitaria garantirà, per la prima volta, una piena interconnessione tra tutti i nodi del “sistema lavoro”, assicurando che le informazioni sui servizi resi ai giovani e il relativo monitoraggio siano disponibili a tutti gli attori coinvolti (servizi per l’impiego, agenzie autorizzate, Regioni, Ministero).
La piattaforma unitaria, basata sul collegamento delle banche dati regionali con il sistema centrale, farà sì che ogni giovane, indipendentemente dal luogo di registrazione al Programma, risulti pienamente “contendibile”, superando i limiti finora esistenti. Infatti, ogni struttura autorizzata potrà offrire i servizi previsti dalla Garanzia Giovani a ciascun giovane uscito dal sistema d’istruzione o alla ricerca di un’occupazione, ricevendo un bonus, basato su un sistema di costi standard, solo qualora tale azione vada a buon fine. “In questo modo – dichiara il Ministro, Enrico Giovannini – per la prima volta si crea un mercato del lavoro più omogeneo sul territorio nazionale e si realizza quella profonda riforma strutturale di cui si è parlato per anni. Ovviamente – sottolinea il Ministro – tale sistema può essere esteso a tutte le categorie di lavoratori, così da eliminare i vincoli che limitano l’efficienza del mercato italiano e ridurre il mismatch esistente tra domanda e offerta di lavoro”.
FONTE: Ministero del lavoro e delle politiche sociali