Udu-Unione degli Universitari lancia FUTURO IN LOCKDOWN: sblocchiamo la Next- Generation, manifestazione itinerante che coinvolgerà le maggiori città universitarie italiane.
Obiettivo? Riportare al centro del dibattito pubblico il tema dell’Università, dell’accesso all’istruzione, il diritto allo studio e tutti i temi connessi a rilanciare il comparto dell’Istruzione.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) contiene, tra gli altri, i fondi europei che l’Italia riceverà a seguito della pandemia, e che se utilizzati per riforme strutturali nel campo dell’istruzione, possono servire a rilanciare il Paese e a migliorare la condizione studentesca. Per fare questo però la nostra generazione deve scendere in campo, tornare nelle piazze, costruire proposte per cambiare l’Università e cambiare il Paese.
Con questo intento abbiamo lanciato tempo fa la piattaforma “Who’s next?”, e continueremo in tutta Italia a costruire momenti di confronto, assemblee, e proposte per l’Università.
Le cricitià dei servizi per gli universitari
“Sono circa 440 i milioni tagliati di netto dai servizi di istruzione, con pesanti conseguenze sulle misure che da anni chiediamo per avere un’università gratuita, pubblica e realmente accessibile” commenta Giovanni Sotgiu, coordinatore dell’Unione degli Universitari.
“Sugli alloggi, ad esempio, nonostante si esprima la volontà di aumentare il numero attuale di posti letto da 40 a 100 mila entro il 2026, gli investimenti diminuiscono di circa 40 Mln di euro: un paradosso.
Ma il più importante taglio è stato effettuato sulle borse di studio, ben 400 milioni in meno, nonostante si paventi la volontà di aumentare in media di 700€ gli importi delle borse e il loro numero. Scompare, inoltre, l’investimento previsto per garantire la no tax area per chi ha un ISEE fino a 23.500.“
“I conti non tornano rispetto ai proclami del governo di questi giorni” continua Sotgiu “e questo è il sintomo di un palese disinteresse verso le tematiche legate al diritto allo studio. In un momento cruciale come questo non sono state coinvolte ed ascoltate le organizzazioni e gli organi di rappresentanza studentesca, ne consegue la totale assenza di seri investimenti volti a garantire il diritto di studiare a tutte e tutti e il relativo taglio di quasi mezzo miliardo di euro.
Non ci spieghiamo come il governo voglia puntare ad incentivare il percorso e la formazione universitaria e ad aumentare il numero di laureati, quando, a fronte di una situazione che è già critica, cancella persino i già insufficienti investimenti previsti nella bozza precedente, lasciando presagire una forte assenza di garanzie per il futuro di migliaia di studenti e studentesse.”
L’iniziativa “Futuro in Lockdown”
Con FUTURO IN LOCKDOWN: sblocchiamo la Next- Generation, vogliamo far sentire la nostra voce attraverso presidi, iniziative, assemblee pubbliche, piazze. Ad ogni criticità e problema individuato e ad oggi non affrontato, neanche in un piano di finanziamento a medio termine per rilanciare il nostro paese e le giovani generazioni, abbiamo associato un lucchetto.
Esiguo numero di borse di studio, mancati investimenti nell’istruzione universitaria, mancanza di tutele per stage e tirocini e mancanza di misure di sostegno psicologico sono solo alcune delle difficoltà maggiormente vissute da studentesse e studenti.
Per ogni criticità, abbiamo raccolto una serie di proposte che, se realizzate, potranno essere le chiavi di lettura nonché le soluzioni ai problemi da sempre denunciati.
È necessario che il Governo ascolti le nostre proposte, che gli interventi previsti nel PNRR non rimangano proposte decontestualizzate e che il raggio d’azione della missione 4 si ampli per includere una serie di servizi connessi all’accesso e gratuità della formazione, nonché alla cittadinanza studentesca e al mondo del lavoro.
Lavoreremo affinché studentesse e studenti non vengano ancora una volta marginalizzati ma l’istruzione universitaria venga rilanciata al centro delle politiche del nostro Paese.
Fonte: UDU - Unione degli Universitari