codice-ipaIl Codice IPA e l’indice PA sono essenziali per la ricerca dei domicili delle pubbliche amministrazioni. Scopriamo insieme di cosa si tratta e a cosa servono.


Il Codice IPA è utile per l’identificazione dei domicili digitali delle Pubbliche Amministrazioni e dei gestori dei pubblici servizi, oltre ad essere essenziale per quanto riguarda la fatturazione elettronica. Tutti i codici IPA sono raccolti nell’IPA (Indice Pubblica Amministrazione).

Vediamo bene di cosa si tratta e a cosa serve.

Indice PA (IPA): cos’è

L’indice dei domicili digitali delle pubbliche amministrazioni (IPA) è un elenco pubblico di fiducia, che contiene informazioni sulle Pubbliche Amministrazioni e i Gestori di Pubblici Servizi ed è gestito dall’Agid (Agenzia per l’Italia Digitale).

Si tratta, quindi, di un servizio online messo a disposizione degli enti e dei cittadini, per poter rintracciare i domicili digitali delle PA e tutti i codici necessari per la fatturazione elettronica.

Tutte le informazioni sono disponibili pubblicamente e si può accedere ad essere in formato Open Data; se si è, invece, registrati sul sito, si può accedere anche tramite LDAP oppure attraverso l’interfaccia applicativa.

All’interno dell’Indice PA sono presenti diversi contenuti:

  • Informazioni di sintesi sull’Ente
  • Informazioni sugli uffici di protocollo (Aree Organizzative Omogenee – AOO)
  • Informative sui singoli uffici (Unità Organizzative – UO), riguardo alla struttura organizzativa e gerarchica.

Tutti gli Enti che sono iscritti all’IPA sono responsabili dei dati pubblicati e devono obbligatoriamente aggiornarli, in caso di modifiche e con cadenza almeno semestrale.

In ogni caso, la data e l’ora dell’ultimo aggiornamento sono presenti sull’home page, accanto alla barra della ricerca, proprio per garantire la massima trasparenza agli utenti.

Le linee guida dell’IPA, che sono state emesse ai sensi dell’articolo 71 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (CAD), adottate con Determinazione n. 97/2019, definiscono:

  • le informazioni che gli Entri dovranno inserire all’interno dell’Indice PA, compresa l’indicazione del proprio domicilio digitale (così come è previsto nell’art. 6-ter del CAD)
  • le regole tecniche che gli Enti devono seguire, per poter pubblicare i propri riferimenti
  • le modalità di gestione dei contenuti informativi, all’interno dell’IPA.

Come avviene la ricerca

Sul sito sono presenti tre sezioni: Per gli enti, Consulta i dati e Documenti.

La sezione “Per gli enti” è dedicata esclusivamente agli enti che potranno accedere tramite una procedura online, presente sul sito, per poter entrare nell’elenco IPA. Una volta accreditati, si potrà accedere sempre a quest’area per poter modificare le proprie informazioni.

Nella sezione “Consulta i dati”, troviamo le informazioni relative agli enti, dedicate al pubblico, da poter consultare attraverso i sistemi elencati, come Open Data e Web Services.

Nella sezione “Documenti”, troveremo la documentazione resa disponibile, tra cui le linee guida sull’utilizzo dell’IPA.

Per fare una ricerca, si parte dalla barra di ricerca nella home page, presente sul sito istituzionale. Da qui, basta inserire dalle tre lettere alle tre parole incluse nel nome dell’ente e cliccare sul tasto “Cerca”. Apparirà, quindi, una lista di enti inerenti alla ricerca fatta, con tutte le informazioni disponibili.

È possibile fare anche una ricerca avanzata: basterà andare nella home page del sito e scorrere in basso, fino a trovare diverse icone che permetteranno diverse modalità di ricerca (ricerca alfabetica, per categoria, per area geografica, etc.).

Codice IPA: cos’è

codice-ipaDopo una panoramica sull’Indice delle Pubbliche Amministrazioni, vediamo nello specifico cos’è il codice IPA.

Il codice IPA, detto anche Codice Univoco Ufficio, identifica l’ufficio deputato al ricevimento delle fatture elettroniche, nell’ambito di una Pubblica Amministrazione, ovvero la sua anagrafica di riferimento.

Si tratta di un codice alfanumerico, composto da 6 caratteri, utilizzato dal Sistema di Interscambio per la fatturazione elettronica. Tutte le amministrazioni dello Stato sono obbligate a comunicare ai propri fornitori il codice IPA e tutti i dati necessari per emettere la fattura elettronica, in base a quanto disposto nell’art. 6 c.1 del DM n.55 del 3 aprile 2013.

A cosa serve

Come abbiamo detto, il codice IPA è essenziale per la fatturazione elettronica e bisogna fornirlo obbligatoriamente ai propri fornitori. Questo perché tutte le fatture elettroniche passato per il Sistema di Interscambio, il sistema informatico adibito allo smistamento delle fatture elettroniche.

Il Sistema di Interscambio si occupa di ricevere le fatture, di controllare che siano state create secondo i criteri giusti e inviate al destinatario. Il codice IPA serve, quindi, per lo smistamento delle fatture elettroniche all’interno del Sistema di Interscambio.

Come ottenerlo

Per poter ottenere il codice IPA, basterà andare sul sito Indicepa.gov.it e accreditarsi come ente.

Per accreditarsi, un ente deve essere in possesso di:

  • un certificato di firma digitale, rilasciato da una Certification Authority, accreditata da Agid e conforme a quanto previsto nel CAD.
  • una modalità operativa utile all’apposizione della firma
  • una casella PEC.

Mentre, per iscriversi, bisogna:

  • compilare il modulo di richiesta di accreditamento online che verrà dato all’utente dopo la richiesta di accredito
  • verificare la correttezza delle informazioni riportate nel modulo
  • apporre una firma digitale
  • inviare il modulo da una casella PEC all’indirizzo ipa@pec-ic.agid.gov.it entro 30 giorni dalla formulazione della richiesta.

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it