Oltre 70 bandi e 1,28 miliardi di euro di risorse stanziate nell’ultimo quadriennio. Sono le cifre che fotografano il grande impegno delle Regioni italiane a sostegno delle reti di impresa. Ad illustrarlo, il presidente della Regione Marche e coordinatore della Commissione Attività produttive della Conferenza delle Regioni, Gian Mario Spacca, oggi nel corso del suo intervento alla III Giornata delle reti di Impresa organizzata da Confindustria e RetImpresa nella sede di Viale dell’Astronomia a Roma.
Spacca ha parlato nell’ambito della sezione “Le Regioni a favore delle reti di impresa” animata, tra gli altri, dagli interventi del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e del vice presidente Confindustria per le Reti di Impresa, filiere e aggregazioni e presidente di RetImpresa Aldo Bonomi. “Le nuove sfide aperte dalla globalizzazione, l’esposizione di numerose piccole e medie imprese e settori dell’economia alla competizione internazionale, le problematiche collegate all’attuale fase di difficoltà economica e finanziaria – ha detto Spacca – hanno fatto del contratto di rete uno strumento strategico di politica industriale per lo sviluppo delle Pmi, soprattutto in una prospettiva di internazionalizzazione e innovazione. Si tratta di una misura su cui le Regioni hanno puntato con determinazione, mettendo in campo specifici interventi per sostenerne la diffusione e lo sviluppo. Uno strumento in grado di rispondere alle attuali esigenze di riposizionamento competitivo del sistema produttivo italiano. La Conferenza delle Regioni – ha aggiunto – ha ritenuto importante avviare una collaborazione con RetImpresa di Confindustria per realizzare uno studio dedicato al tema delle aggregazioni. Studio che consente di dare conto dell’impegno, anche finanziario, che tutte le istituzioni regionali hanno diretto verso tale misura”.
Nel Rapporto “Le Regioni a favore delle reti di impresa” si evidenzia, infatti, come nel quadriennio 2010-2013 siano stati emanati 77 bandi regionali, con stanziamenti complessivi pari a 1,28 miliardi di euro che hanno finanziato ben 490 richieste di agevolazione presentate da aggregazioni di imprese costituite tramite contratto di rete, per un totale di 8.338 imprese coinvolte. Le principali finalità perseguite negli interventi riguardano il sostegno dei processi di integrazione tra le imprese, allo scopo di supportare la riorganizzazione delle filiere, l’efficienza produttiva, per accrescere la competitività sui mercati nazionali e internazionali nonché la capacità di innovazione. Analizzando tutti gli interventi regionali emerge come ad aver beneficiato siano state soprattutto le Pmi, destinatarie di ben l’87% degli interventi attivati, “a testimonianza – ha sottolineato Spacca – di come la strategia di aggregazione e di collaborazione sia stata colta in particolare dalle piccole e medie imprese per accrescere la competitività. Favorire le aggregazioni di rete consente inoltre di facilitare l’accesso al credito che, specie in questo periodo, rappresenta un elemento di forte criticità per le Pmi. La notevole crescita, negli ultimi anni, del numero dei contratti di rete e dei soggetti coinvolti, come emerge dai dati di Unioncamere, conferma la validità di tale strumento e spinge a compiere una riflessione sul suo carattere strategico e sulle modalità per renderlo sempre più efficace e rispondente alle esigenze delle imprese”.
In tale prospettiva, anche alla luce delle opportunità offerte dalla nuova programmazione 2014-2020, per le Regioni si fa essenziale non soltanto continuare a favorire la promozione e il consolidamento delle reti di imprese, ma anche sostenerne i processi di qualificazione, il rafforzamento delle reti intersettoriali e lo sviluppo di reti “lunghe” quale leva per il rilancio economico del Paese.
Spacca ha portato l’esempio delle Marche, regione più imprenditoriale d’Italia, per le quali lo strumento delle reti di impresa si è rivelato particolarmente efficace, in tutti i settori. Nel campo dell’innovazione, per esempio, con le frontiere più evolute della sensoristica su cui la Regione è particolarmente impegnata: le reti di impresa hanno consentito di realizzare sei filiere con oltre 70 aziende coinvolte, per progetti nel campo della domotica declinata sulla longevità attiva. O nel turismo. “La nostra strategia – ha detto Spacca – è cambiata in questo campo grazie all’applicazione delle reti. Mentre prima la politica turistica si esprimeva per singolo territorio, oggi punta a valorizzare i cluster di prodotto. Particolarmente evidente è l’importanza delle aggregazioni nel campo dell’agroalimentare che sta vivendo un momento magico nel nostro Paese. Grazie al meccanismo aggregativo, si è riusciti a risolvere il problema dimensionale e a garantire gli standard di produzione richiesti a livello internazionale”.
FONTE: Conferenza delle regioni e delle province Autonome (www.regioni.it)