Un passo in avanti importante per migliorare e modernizzare l’istituto dell’apprendistato che per molti giovani rappresenta la prima continuativa esperienza di lavoro”, così il Presidente del Molise, Paolo di Laura Frattura ha commentato il via libera della Conferenza Stato-Regioni alle “Linee guida per la disciplina per il contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere”.
“Con questo accordo – ha spiegato Gianfranco Simoncini (Assessore della Regione Toscana e Coordinatore della materia lavoro nell’ambito della Commissione ‘Istruzione Formazione e Lavoro’ per la Conferenza delle Regioni) – abbiamo messo dei punti fermi su un percorso formativo che deve garantire ai giovani, durante l’esperienza del contratto di apprendistato, una effettiva formazione. Prima di tutto si semplifica la procedura che deve essere seguita dalle aziende e si stabilisce che l’offerta formativa pubblica per questo tipo di istituto è obbligatoria ed è disciplinata dalla regolamentazione regionale. Poi abbiamo voluto legare la durata e i contenuti dell’offerta formativa pubblica ad un innalzamento delle competenze acquisite nella pregressa formazione scolastica. Sono infatti previste – ha aggiunto Simoncini – 120 ore per chi ha solo la licenza di scuola secondaria di primo grado, 80 ore per chi ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado e 40 ore per gli apprendisti laureati. Inoltre, si è puntato molto sulla modernizzazione incentivando anche i diversi strumenti per la formazione a distanza.
La cosa più importante – ha sottolineato Simoncini – è che la formazione sarà finalizzata ad acquisire competenze di base e trasversali che andranno dai comportamenti per garantire maggiore sicurezza sul lavoro alla organizzazione aziendale, dalle comunicazioni nell’ambito lavorativo alla legislazione del lavoro, dalla conoscenza digitale alla sensibilità sociale e civica. Naturalmente si è inteso valorizzare profondamente il ruolo delle aziende e delle imprese per tutte quelle attività di ‘formazione di mestiere’. E nel caso in cui sia l’azienda a voler garantire l’offerta formativa di base occorrerà – ha concluso Simoncini – che l’impresa risponda a specifici requisiti di qualità sia in relazione ai luoghi che in relazione ai docenti”.
FONTE: Conferenza delle regioni e delle Province autonome (www.regioni.it)