C’é quasi unanimità al Senato: l’assegno unico e universale per le famiglie con figli a carico riceve il via libera definitivo del Parlamento.
Si tratta di una novità nel nostro ordinamento: un assegno unico e universale.
“Unico” perché il nuovo aiuto alla famiglia andrà a sostituire tutte le attuali forme di sostegno che il sistema riconosce alla famiglia:
- detrazioni Irpef per carichi familiari relative ai figli
- assegni al nucleo familiare
- bonus bebè, bonus per la natalità o l’adozione
- bonus mamme
- assegno per il terzo figlio
“Universale”, invece poiché indica che l’assegno ai figli sarà corrisposto ogni mese a tutti i contribuenti, siano essi lavoratori autonomi o dipendenti, capienti o incapienti.
Fino ad oggi, infatti, il sostegno era una prerogativa dei lavoratori dipendenti.
Scopriamone tutte le novità.
Assegno unico e universale per famiglie: arriva il via libera anche dal Senato
Il disegno di legge, che ha ottenuto il via libera definitivo del Senato, delega il Governo a riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’introduzione dell’assegno unico e universale.
Il provvedimento, già approvato dalla Camera nel luglio 2020, ha incassato 227 voti a favore, nessun no e 4 astenuti. Ora andranno messe a punto le deleghe per l’attuazione da parte del Governo.
Assegno Unico Figli da Luglio 2021: la misura “ponte” per chi non riceve benefici.
Modulo di Domanda per Assegni Familiari Dipendenti Pubblici nel 2021.
In cosa consiste?
Si tratta di un assegno mensile o un credito d’imposta per ogni figlio a carico dal 7° mese di gravidanza fino al diciottesimo anno di età e con importo maggiorato dal secondo figlio in poi.
Sono previste anche rimodulazioni in base all’ISEE e maggiorazioni in caso di figli con disabilità, secondo un’aliquota dal 30% al 50%.
Sarà invece, fino ai 21 anni di età, ridotto nell’importo ed erogato direttamente al figlio maggiorenne nel caso in cui questo sia iscritto all’università, svolga un tirocinio, frequenti un corso professionale, sia impegnato nel servizio civile universale, svolga un lavoro a basso reddito o sia registrato come soggetto disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro.
Nella cifra confluiscono una parte fissa e una variabile, legata al reddito complessivo della famiglia, per un valore massimo di 250 euro.
Quando parte?
Mario Draghi ha assicurato che il beneficio, come fissato nell’ultima legge di bilancio, arriverà dal 1° luglio 2021.
I requisiti?
Per ottenerlo i requisiti sono i seguenti:
- L’assegno è riconosciuto a tutti i lavoratori cittadini italiani, titolari di un reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato o determinato, autonomi, o con partita Iva;
- i soggetti cittadini UE o Extra UE devono essere in possesso del permesso di soggiorno (per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale);
- versare l’Irpef in Italia;
- vivere con i figli a carico nel nostro Paese;
- essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale.
In quali casi è cumulabile?
Il beneficio è cumulabile sia col reddito di cittadinanza che con la pensione di cittadinanza.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it