resistenza-pubblico-ufficiale-sentenzeNel video commento a cura del Dottor Simone Chiarelli si analizzano le Sentenze più recenti riguardanti resistenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale.


Ricordiamo che come disposto dall’art. 337 del Codice Penale:

Chiunque usa violenza o minaccia per opporsi a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, mentre compie un atto di ufficio o di servizio, o a coloro che, richiesti, gli prestano assistenza, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.

La locuzione violenza o minaccia costituisce un elemento essenziale della fattispecie in quanto si tratta di strumenti idonei a coartare la volontà del soggetto pubblico in grado di conferire il necessario quid di disvalore all’ipotesi delittuosa.

Si tratta dunque di reati molto gravi.

Ciò nonostante, l’art. 4 del d.lgs. Lgt. 14 settembre 1944, n. 288 prevede una causa di giustificazione speciale secondo la quale la norma in esame risulta inapplicabile qualora il pubblico ufficiale abbia dato causa al fato preveduto, eccedendo con atti arbitrari i limi delle sue attribuzioni.

Resistenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale: l’analisi delle Sentenze più recenti

Per analizzare questa materia, e le ultime Sentenze, Simone Chiarelli, dirigente di Pubblica Amministrazione Locale ed esperto in questioni giuridiche di diritto amministrativo nei settori degli appalti, SUAP, e disciplina generale degli Enti locali, ha messo a disposizione un video.

Qui di seguito potete pertanto consultare il video completo con la spiegazione completa.


Fonte: articolo della redazione, video di Simone Chiarelli