Dipendenti Pubblici: sulle Assenze per postumi da vaccino anti-Covid arriva la precisazione del Dipartimento della Funzione Pubblica.
Nel caso specifico si fa riferimento agli insegnanti colpiti da postumi della vaccinazione anti-Covid19 e al pagamento del salario accessorio.
La precisazione della Funzione Pubblica, ovviamente, copre ad ampio raggio tutti i dipendenti del comparto pubblico che si dovessero trovare nella stessa situazione.
Prenotazione del Vaccino anti Covid-19: le regole in tutte le Regioni.
Dipendenti Pubblici: chiarimenti su assenze per postumi da vaccino anti-Covid
Questa la precisazione diramata in un comunicato della Funzione Pubblica.
Con riferimento alle notizie riguardanti il mancato pagamento dell’accessorio agli insegnanti colpiti da postumi della vaccinazione anti-Covid19, il Dipartimento della funzione pubblica precisa quanto segue:
1) la norma (articolo 71, comma 1, della legge 133/2008), in vigore da 13 anni e dichiarata legittima dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 120/2012, non colpisce lo stipendio degli insegnanti e degli altri dipendenti pubblici, ma esclusivamente gli emolumenti accessori legati alla produttività e alla presenza in servizio. Per gli insegnanti il mancato pagamento dell’accessorio per le assenze per malattia è stimato tra i 5 e i 9 euro lordi al giorno;
2) avendo ad oggetto il trattamento accessorio e la produttività, è fuorviante parlare di “trattenuta”, perché il mancato pagamento riguarda la prestazione non effettuata;
3) in ogni caso la norma non si applica alle malattie con durata superiore a 10 giorni né alle malattie legate a ricoveri, day hospital, infortuni, terapie salvavita;
4) le segnalazioni, al momento, sono arrivate soltanto dal mondo della scuola. Da medici, infermieri, forze dell’ordine e altro personale pubblico vaccinato non è giunta alcuna segnalazione.
Il Dipartimento coglie l’occasione, infine, per comunicare che al Ministero dell’Istruzione e al Dipartimento della funzione pubblica è in corso di perfezionamento una norma per consentire agli insegnanti e al personale Ata di poter eventualmente usufruire di un giorno di permesso retribuito per ricevere la somministrazione del vaccino, sul modello di quanto avviene per la donazione del sangue.
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Il Commento del Sindacato Feder A.T.A.
A sottolineare l’importanza di questo parere è anche il Sindacato Feder A.T.A. che ha fatto pervenire alla nostra redazione il proprio commento.
L’assenza dal lavoro per farsi vaccinare contro il COVID-19 non comporterà più in alcun modo la trattenuta della RPD e della CIA.
Nello specifico, la nota risponde circa l’applicazione della “trattenuta” per il personale scolastico della RPD e CIA, sottolineando che si tratta di una norma vigente da 13 anni, dichiarandola legittima con sentenza della Corte Costituzionale.
Questo risultato molto importante per tutti i lavoratori si è avuto anche grazie alla iniziativa del Presidente Nazionale di FEDER ATA Giuseppe Mancuso, che ha fatto pervenire la segnalazione in data 12 marzo ai due ministri competenti, Funzione Pubblica, Onorevole Renato Brunetta e Ministro Istruzione Professor Patrizio Bianchi, affinché considerassero la situazione particolare in cui ci troviamo in questo tempo di pandemia, e soprattutto il valore di grande responsabilità nonché civico che riveste la sottoposizione alla somministrazione del vaccino.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it