smart-working-pa-proroga-30-aprileSi prolunga così l’adozione a regime ampio del lavoro agile, adeguandolo allo scadere attuale dello Stato d’Emergenza.


Attualmente, infatti, lo Smart Working nella PA era a regime quasi totale fino alla fine di Marzo (inizialmente il termine era la fine di Gennaio): la proroga mantiene lo status quo invece fino al 30 Aprile.

Un decreto della Funzione pubblica dunque allinea il calendario dello stato di emergenza alle regole per il lavoro agile.

QUI IL TESTO DEL DECRETO.

Nella PA lo smart working potrebbe subire una proroga fino al 30 Aprile

Lo smart working nella Pa al 50% era stato introdotto il 19 ottobre ed era stato prorogato a dicembre fino alla fine di gennaio.

In seguito la normativa sull’applicazione dello smart working semplificato (ossia, senza la necessità di un accordo individuale con il lavoratore) stabilito dal decreto «Rilancio» (art. 263 del D.L. n. 34/2020) è stata rinviata al 31 marzo dal decreto «Milleproroghe» (il D.L. n. 183/2020, in corso di conversione alla Camera).

La decisione di prorogare ulteriormente fino ad Aprile si rende utile a seguito del caos che si sarebbe creato con il rientro in presenza, senza che alcuni elementi fondamentali pensati per rendere il lavoro dei dipendenti pubblici davvero agile, si pensi ai POLA, siano operativi.

Ci sarebbe dunque svariati mesi in più, che consentirebbero di gestire meglio il rientro in ufficio.

Tutto questo, ovviamente, emergenza Covid permettendo.

La precisazione della Funzione Pubblica

Dalla Funzione Pubblica, tuttavia, arriva un doveroso avvertimento.

Tale proroga infatti, precisa la Funzione pubblica in una nota,

“non inficia in alcun modo la disciplina del Piano organizzativo del lavoro agile (Pola) che le pubbliche amministrazioni dovranno approvare entro il 31 gennaio.”

Il  POLA individua le modalità attuative del lavoro agile

  • prevedendo, per  le attività che possono essere svolte in modalità agile che almeno il 60 per cento dei dipendenti possa  avvalersene
  • e garantendo  che  gli stessi non subiscano penalizzazioni ai  fini  del  riconoscimento  di professionalità e  della  progressione  di  carriera.

In caso di mancata adozione del POLA, il lavoro agile si applica  almeno al 30 per cento dei dipendenti, ove lo richiedano.

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it