Le donne stanno pagando il conto più salato della crisi innescata dal Covid 19. Frenate nella voglia di mettersi in proprio dalla pandemia, le donne d’impresa mostrano una maggior necessità di supporto economico e finanziario e sono meno fiduciose degli uomini su un rapido rientro alla produttività pre Covid.
Il Covid-19 ha azzerato la crescita delle Imprese femminili. Questo è quanto emerge dalle più recenti analisi realizzate nell’ambito del Rapporto nazionale Impresa in genere di Unioncamere.
Queste dinamiche e le problematiche del lavoro e dell’impresa al femminile saranno oggetto degli incontri dell’edizione 2020 del Giro d’Italia delle donne che fanno impresa, l’iniziativa promossa da Unioncamere e dai Comitati per l’imprenditorialità femminile delle Camere di commercio, che si rinnova ormai da 12 anni.
“La ripresa da questa fase così difficile per il nostro Paese passa soprattutto dalle donne”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli. “Si tratta di una componente fondamentale della nostra economia. Anzi, le imprese guidate da donne sono più socialmente responsabili, più attente alla sostenibilità ambientale e hanno grandi margini di crescita del loro ruolo. Un ruolo su cui il sistema camerale, attraverso la rete dei Comitati per l’imprenditoria femminile, continuerà ad investire. Sicuramente i fondi europei del Recovery Fund contribuiranno al loro ulteriore sviluppo”.
Il Covid-19 ha azzerato la crescita delle Imprese femminili
Dopo anni in cui in ogni trimestre le imprese femminili segnavano crescite superiori alle imprese maschili, tra aprile e settembre questa maggiore velocità si è praticamente annullata soprattutto per effetto di una caduta più marcata della nascita di nuove imprese nel secondo trimestre (-42,3% per le femminili contro il -35,2% delle maschili), che si è protratta anche nei tre mesi successivi (-4,8% contro +0,8% del terzo trimestre).
Made in Italy, turismo e cultura i settori che registrano il calo maggiore di iscrizioni di nuove imprese “rosa” nel semestre aprile settembre 2020 (rispetto allo stesso semestre 2019):
- lavorazione dei minerali non metalliferi (ceramica, vetro, ecc. -51,0%)
- alloggio e ristorazione (-42,8%)
- sistema moda (-42,6% nel tessile, abbigliamento e calzature)
- cultura e intrattenimento (-39,7%).
Unico settore in decisa crescita: Media e comunicazione (+34,7%).
A questo link potete consultare il testo completo del Report di Unioncamere.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it