L’Italia e i mercati avevano brindato per la decisione, a suo modo storica, di Moody’s di trasformare l’outlook per l’Italia (la previsione sulle prospettive di capacità di solvenza del debito sovrano) da negativo a stabile; era la prima volta dal 2011 che un giudizio di un’agenzia di rating nei confronti del nostro Paese non appariva impietoso.
Secondo Moody’s, la resilienza finanziaria dell’Italia, il consolidamento dell posizione debitoria, la stabilizzazione del rapporto debito/ Pil e una prospettiva di crescita, seppur modesta, fanno ben sperare. Ora, ci ha pensato una delle “tre sorelle” a riequilibrare gli eventi.
Fitch, una delle tre agenzie internazionali più importanti assieme a Moody’s e a Standard & Poor’s (anche se tra queste è la più piccola), ha deciso di mantenere l’outlook negativo, ritenendo che il nostro Paese resta in balìa delle incertezze politiche. Secondo l’agenzia, Matteo Renzi, con ogni probabilità, avrà, alla presidenza del Consiglio, le stesse difficoltà che ha incontrato il suo predecessore Enrico Letta; stenterà, in particolare, a varare le riforme necessarie per rilanciare la competitività italiana.
“Le dimissioni del primo ministro Enrico Letta e la sua sostituzione con il leader del Pd Matteo Renzi sottolinea la volatilità della politica italiana“, ha aggiunto Fitch, spiegando che l’incertezza dei nostri governi è alla base della decisione di mantenere il rating a BBB+ e il giudizio sul futuro negativo.
FONTE: CGIA Mestre