spam-significatoTutti almeno una volta nella vita avrete sentito parlare di spam: ma di cosa si tratta nello specifico? Quanto è rischioso?


Spam: qual è il significato di questa minaccia e come ci si può tutelare?

Qui di seguito proveremo a trattare in maniera sintetica, ma approfondita, l’argomento.

Spiegando, passo passo, in cosa consiste lo spam, qual è il suo significato e quali sono le contromisure per arginare la sua minaccia.

Ecco tutti i dettagli.

Che cosa è lo spam e qual è il suo significato?

Oggi abbiamo a che fare quotidianamente a che fare con lo spam. Chiunque possegga una casella mail di posta elettronica, infatti, si è visto spesso inondare la propria casella mail di posta indesiderata, detta appunto “spam”.

Ma da dove deriva questo vocabolo?

Per chi non conoscesse il significato del termine “Spam” deriva da un noto marchio di carne in scatola prodotto dalla statunitense Hormel Foods Corp nella prima metà del secolo scorso.

Quella carne in scatola costituì l’unico cibo nutriente disponibile in Inghilterra durante la Seconda guerra mondiale e per questo il suo termine fu spostato di connotazione in qualcosa di “onnipresente”.

E oggigiorno cos’è lo spam? Cosa significa nello specifico?

Lo spam (o spamming) indica l’invio anche verso indirizzi generici, non verificati o sconosciuti, di messaggi ripetuti ad alta frequenza o a carattere di monotematicità tale da renderli indesiderati. Per questo è spesso assimilabile al termine “posta spazzatura”.

Può essere attuato attraverso qualunque sistema di comunicazione, ma la via preferità è ovviamente quella dei media digitali e dei social network.

Una forma particolare di spam è il phishing (ne abbiamo parlato in questo articolo).

Come funziona lo spam? come-funziona-spam

Il principale scopo dello spamming (l’azione di chi fa spam) è la pubblicità.

L’oggetto di questo marketing occulto può andare dalle più comuni offerte commerciali, a proposte di vendita di materiale pornografico o illegale come software pirata e farmaci senza prescrizione medica.

Lo Spam può però anche essere strumento di truffa e quindi anche proporre discutibili progetti finanziari oppure chiedere le credenziali di accesso telematico alla propria banca, o ad altri dati riservati (vedi phishing).

Lo spammer, l’autore dei messaggi di spam, non fa altro che inviare messaggi identici a migliaia di indirizzi e-mail.

Il più delle volte gli spammer risalgono a dati personali da più fonti:

  • direttamente da Internet
  • acquistando banche dati da agenzie private
  • o raccogliendo i nostri dati che forniamo direttamente, senza nemmeno rendercene conto.

Basti pensare a tutte le volte che compiliamo un modulo qualsiasi (anche in un negozio o in un supermercato) inserendo il nostro indirizzo mail o numero di telefono.

Quel dato rischia di rimanere “volatile” e disponibile in Rete: così lo spammer riesce a recuperarlo per inviarci il suo spam.

Come si riconosce lo spam?

Ci sono alcune cose cui bisogna prestare attenzione: riconoscere lo spam e il suo significato per la nostra sicurezza è uno dei primi modi per evitare conseguenze spiacevoli.

Un segnale può essere già rintracciabile nell’oggetto delle mail. Ad esempio, spesso hanno un messaggio di presunta vincita, un contenuto ambiguo o suggeriscono delle possibilità di risparmio.

Il secondo passo è il testo del messaggio: spesso si tratta di messaggi incoerenti, sconclusionati o sgrammaticati.

Inoltre si deve attenzionare il mittente del messaggio, spesso ricalcato su indirizzi email esistenti ma con caselle mail sconosciute ai più (ad esempio nomecognome@mailrandom.org).

Infine occorre attenzionare eventuali file in allegato, che con nomi o estensioni sospette possono essere sinonimo di spam al 99,9%.

Quando si riconosce la mail come sospetta è sempre bene contrassegnarla come spam.

significato-spam-come-proteggersiCome proteggersi dallo spam?

Dunque il primo passo è fare attenzione al trattamento della privacy durante iscrizioni a piattaforme o altro. Il rischio tangibile, infatti, è che il vostro indirizzo sia ceduto a terze parti, con il vostro benestare, una volta firmato il modulo.

Il GDPR ha arginato in quache modo questa possibilità (leggi qui per maggiori informazioni): ma fare attenzione non è mai un male.

Inoltre si può ricorrere ai seguenti accorgimenti:

  • Ridurre la diffusione dei vostri recapiti su social networks, forum, o in internet in generale
  • Non rispondere alle mail di spam: è un modo per confermare la validità del vostro indirizzo
  • Non aprire eventuali link presenti all’interno delle mail in odore di spam
  • Infine attivare filtri anti-spam della vostra casella di posta elettronica.

Come si fa a bloccare mail indesiderate?

Questo si può fare attuando l’ultima delle misure appena citate: il filtro anti spam.

Il funzionamento di questi filtri è il seguente: identificano alcune caratteristiche sospette e ad ognuna di esse assegnano un punteggio. Alla fine, attribuiscono un punteggio totale al messaggio di posta. Qualora questo superasse una certa soglia di errore il messaggio finisce nella cartella dello spam oppure viene eliminato.

Alcuni servizi di Mail come Google hanno già impostato un efficiente filtro antispam sulla casella mail. Se si utilizzano altre caselle mail come Libero o Yahoo basta assicurarsi che questi filtri siano attivati.

In genere basta andare nel pannello di controllo del proprio servizio di gestione email e controllare, tra le impostazioni, se vicino alla voce “Filtro antispam“, il flag sia apposto sulla casella Attivo o Disattivo.

Cosa sono i messaggi spam sul cellulare?

A volte, infine, può capitare di ricevere dello spam direttamente tra i messaggi del telefono o tra le notifiche push del medesimo.

Si tratta spesso di malware (virus camuffati da applicazioni legittime) o classico spam che mira far abboccare gli utenti in qualche trappola per carpire dati sensibili o denaro.

Ovviamente, in questi casi, il miglior consiglio è di tenere quanto più riservato il tuo numero di cellulare. Mai pubblicarlo sul web o su Facebook e non inserirlo nelle compilazioni di form online e offline.

Leggi e normativa contro lo Spam gdpr

L’Unione Europea, con l’articolo 13 della Direttiva 2002/58/CE, è intervenuta sulla tutela della riservatezza dei dati personali e sulle comunicazioni commerciali tramite email e SMS. Ha introdotto il principio dell’opt-in, cioè la preventiva autorizzazione dei destinatari a ricevere le comunicazioni commerciali via email e SMS.

In Italia a parlare dello spamming come reato ai fini di profitto era stato già il Garante della Privacy, con il provvedimento del 3 settembre 2003.

Ma a suggellare le regole sono state le “Linee guida in materia di attività promozionale e contrasto allo spam” del 4 luglio 2013, sempre del Garante della Privacy.

Lo scopo è stato proprio quello di arginare il marketing selvaggio e favorire pratiche commerciali “amiche” di utenti e consumatori.

Infine il già menzionato GDPR del 2018: alla luce di questa legge la pratica dello spam è vietata.

Infatti, l’uso di sistemi automatizzati d’invio di materiale pubblicitario, di vendita diretta, di comunicazione commerciale o per il compimento di ricerche di mercato è possibile solo se sussiste il consenso preventivo dell’utente (cosiddetto opt-in).

Pertanto, in assenza di detto consenso è illegittimo l’invio di comunicazioni promozionali con i predetti strumenti.

Chiudiamo tuttavia con una curiosa postilla legislativa affrontata in un nostro articolo di qualche tempo fa: per la Cassazione lo spam non è reato? Anche dopo il GDPR?

La Cassazione, infatti nel 2019, ha depenalizzato lo spam, non classificandolo come un reato anche dopo l’entrata in vigore del GDPR. Ma attenzione: il perimetro del giudizio è circoscritto.

Maggiori informazioni le trovate in questo nostro approfondimento.