riforma-pensioni-quota-102Il Governo riprende il confronto con i sindacati sulla Riforma delle Pensioni, e spunta la Quota 102 con l’avvicinarsi del termine di presentazione dello schema della legge di bilancio, previsto per il 15 ottobre.


Anche perchè il triennio di sperimentazione della Quota 100 inizia a finire: pertanto si deve necessariamente pensare a un prosequio per lo scalone pensionistico.

Fra i vari modelli pensionistici che potrebbero essere utilizzati, adattandoli da altri già in uso o costruiti ex novo, in questi giorni si fa strada la Quota 102. Una forma teorizzata da Alberto Brambilla,  già sottosegretario al Lavoro nel Governo Berlusconi, simile alla Quota 100, che consentirebbe al lavoratore l’uscita anticipata di 3 anni.

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Riforma delle Pensioni: cos’è Quota 102?

Per esigenze di Bilancio non sarà molto probabilmente rinnovata Quota 100: per cui spunta la nuova ipotesi.

Si tratta di una quota 102 con 64 anni e 38 anni di contributi. Misura eventualmente accompagnata da un ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico o da una penalità sulle quote retributive della pensione.

Infatti resterebbe l’uscita anticipata di 3 anni, ma sarebbe penalizzata da un taglio del 2-3% del montante retributivo. Un taglio per ogni anno necessario al raggiungimento dei 67 anni, ovvero al traguardo della pensione di vecchiaia ordinaria.

L’ipotesi però non piace ai sindacati che premono per mantenere un’età di pensionamento (di anzianità) non superiore a 62 anni con un requisito contributivo inferiore e con la valorizzazione dei periodi di lavoro discontinuo, povero, gravoso o di cura.

Questo criterio peraltro manterrebbe uno “scalino” per la classe 1960-1961. Che, in tal caso, dovrebbe attendere due anni per la maturazione del requisito anagrafico di 64 anni.

L’età di vecchiaia resterà fissata a 67 anni (almeno sino al 31 dicembre 2022 dopo il recente congelamento della speranza di vita); mentre la anticipata continuerà ad essere conseguita con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne; 41 anni i cd. precoci) unitamente ad una finestra mobile di tre mesi.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it