I Benetton sono disponibili a una graduale uscita di scena, mentre Atlantia cederebbe l’88% di Aspi a Cassa Depositi e prestiti.
Autostrade, ecco l’accordo raggiunto nella notte: via i Benetton, dentro lo Stato.
L’intesa segue all’informativa del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli sullo stato di definizione della procedura di grave inadempimento nei confronti di Autostrade per l’Italia S.p.a. (ASPI), nella quale sono state esposte le possibili alternative sulla definizione della vicenda.
Autostrade ritorna allo Stato: dal nuovo accordo fuori i Benetton
Il governo ha dato corpo a una nuova trattativa con Aspi sulla revisione della concessione autostradale.
Accolte dunque le richieste del governo, a cominciare dalla più importante che prevederebbe la progressiva uscita di Atlantia dalla compagine societaria, sebbene con una transazione della durata di un anno con un passaggio intermedio a quota 10%.
La proposta prevede specifici punti qualificanti riguardo alla transazione e al futuro assetto societario del concessionario.
Qui di seguito i punti relativi alla proposta in dettaglio.
Punti relativi alla transazione
- Misure compensative ad esclusivo carico di ASPI per il complessivo importo di 3,4 miliardi di euro;
- riscrittura delle clausole della convenzione al fine di adeguarle all’articolo 35 del decreto-legge “Milleproroghe” (decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162);
- rafforzamento del sistema dei controlli a carico del concessionario;
- aumento delle sanzioni anche in caso di lievi violazioni da parte del concessionario;
- rinuncia a tutti i giudizi promossi in relazione alle attività di ricostruzione del ponte Morandi, al sistema tariffario, compresi i giudizi promossi avverso le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) e i ricorsi per contestare la legittimità dell’art. 35 del decreto-legge “Milleproroghe”;
- accettazione della disciplina tariffaria introdotta dall’ART con una significativa moderazione della dinamica tariffaria.
Punti relativi all’assetto societario del concessionario
- In vista della realizzazione di un rilevantissimo piano di manutenzione e investimenti, contenuto nella stessa proposta transattiva, Atlantia S.p.a. e ASPI si sono impegnate a garantire:
- poi l’immediato passaggio del controllo di ASPI a un soggetto a partecipazione statale (Cassa depositi e prestiti – CDP), attraverso:
- e la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da parte di CDP;
- inoltre l’acquisto di quote partecipative da parte di investitori istituzionali;
- la cessione diretta di azioni ASPI a investitori istituzionali di gradimento di CDP, con l’impegno da parte di Atlantia a non destinare in alcun modo tali risorse alla distribuzione di dividendi;
- e infine la scissione proporzionale di Atlantia, con l’uscita di ASPI dal perimetro di Atlantia e la contestuale quotazione di ASPI in Borsa. Gli azionisti di Atlantia valuteranno la smobilizzazione delle quote di ASPI, con conseguente aumento del flottante.
In alternativa, Atlantia ha offerto la disponibilità a cedere direttamente l’intera partecipazione in ASPI, pari all’88%, a CDP e a investitori istituzionali di suo gradimento.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it