rapporti-sessuali-coniugi-cassazioneEsiste il diritto ai rapporti sessuali tra coniugi? La Cassazione si è interrogata sul quesito e ha fornito una risposta.


Rapporti sessuali tra coniugi e “doveri”: la Cassazione si pronuncia in merito con la Sentenza n. 17676.

In presenza del rifiuto prestato dalla moglie o dal marito, cosa può fare l’altro? Quali sono i diritti di chi rimane “in bianco” e quali invece quelli di chi ha il “periodico mal di testa”? Chi insiste, tanto da forzare il coniuge, cosa rischia?

Rapporti sessuali tra coniugi: la Cassazione si pronuncia

Nel caso in esame tra i due coniugi non scorreva più buon sangue e in casa c’era un clima di estrema conflittualità anche dipeso dalla perdita del lavoro da parte dell’imputato e del consumo di alcol.

Secondo la Corte di Cassazione non esiste un “diritto all’amplesso” solo perché tra due persone c’è un rapporto coniugale o paraconiugale e non esiste neppure il potere di imporre o esigere una prestazione senza il consenso del partner.  Se però il diniego ai rapporti sessuali non è occasionale, ma costante ed immotivato (privo cioè di valide ragioni) il partner respinto può chiedere la separazione con addebito a carico dell’altro.

Invece nessun addebito scatta se lei si rifiuta di fare l’amore quando ci sono altre cause, a monte, ad aver allontanato i due coniugi.

Tuttavia la Corte conclude che in caso di intimidazioni psicologiche c’è reato:

“Non esclude l’esistenza del crimine il fatto che la donna non si opponga palesemente ai rapporti sessuali e li subisca quando è provato che l’autore, per le violenze e minacce precedenti poste ripetutamente in essere nei confronti della vittima, aveva la consapevolezza del rifiuto implicito della stessa agli atti sessuali”.

A questo link il testo completo della Cassazione.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it