A fornire chiarimenti sull’argomento e a dare nuove interpretazioni di diritto è la Sentenza del Tar Sardegna del 7 aprile 2020, n. 122.
Divieto di Uscire di Casa: una Sentenza del TAR fornisce nuovi spunti interpretativi. Nel caso in questione un bracciante agricolo a cui è stato notificato l’ordine del Sindaco di quarantena/isolamento domiciliare si è appellato al tribunale contro la decisione.
Nello specifico l’appellante non è positivo al virus, non ha avuto recenti contatti con persone contagiate e lavora in un settore non bloccato dai provvedimenti oggi in vigore.
Infine lamenta il pregiudizio consistente nel non poter lavorare, rischiando, il licenziamento, e nella preclusione ad attenersi ad attività di stretta necessità quotidiana.
Divieto di Uscire di Casa: la Sentenza del TAR
Secondo quanto deciso dai giudici amministrativi per la prima volta dal dopoguerra, si sono definite ed applicate disposizioni fortemente compressive di diritti anche fondamentali della persona in nome di un valore di ancor più primario.
Vale a dire la salute della generalità dei cittadini, messa in pericolo dalla permanenza di comportamenti individuali che potenzialmente possono diffondere il contagio, secondo le evidenze scientifiche e le tragiche statistiche del periodo.
Quindi, in conclusione, deve essere respinta l’istanza di sospensione dell’ordinanza sindacale che ha disposto, per ragioni sanitarie legate all’emergenza Coronavirus, stringenti limitazioni alle uscite.
Questo perché non risulta un danno irreparabile tale da giustificare l’adozione di un provvedimento ostativo.
Si deve considerare, infine, che nell’attuale situazione emergenziale, a fronte di una compressione di alcune libertà individuali deve essere accordata prevalenza alle misure approntate per la tutela della salute pubblica.
A questo link il testo completo della Sentenza.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
In fabbrica si può lavorare, nel campo, no. Bella questa!