attivita-commerciali-coronavirus-danniA fare il punto sulla situazioni è un recentissimo Report elaborato dalla Fiepet Confesercenti: ecco la situazione attuale.


Attività Commerciali: Coronavirus e danni ai pubblici esercizi, a quanto ammontano? La risposta l’ha fornita in una recente elaborazione statistica Confesercenti, nello specifico Fiepet, l’associazione che riunisce i pubblici esercizi e ha stimato l’impatto subito fino ad ora dalle imprese.

Questo perchè l’emergenza coronavirus ha avuto un impatto fortissimo sui pubblici esercizi ed è pertanto giusto rendicontare i danni.

Attività Commerciali: il Coronavirus quanti danni ha fatto?

Ad essere colpiti soprattutto i bar ed i ristoranti della Lombardia. Tra provvedimenti restrittivi e paura, gli imprenditori della regione hanno visto sfumare quasi 85 milioni di euro di fatturato, di cui poco meno di 30 milioni di euro solo a Milano.

Al secondo posto tra le regioni, per impatto, c’è il Veneto, dove la perdita di fatturato dei pubblici esercizi è stimabile in circa 44 milioni. Mentre bar e ristoranti dell’Emilia-Romagna lasciano sul terreno 37,8 milioni di euro circa e quelli del Piemonte quasi 25 milioni.

Meno consistenti, ma comunque rilevanti, i fatturati persi in Liguria (-13 milioni) e Friuli-Venezia Giulia (-7,6 milioni).

“La priorità è la salute pubblica, ma è urgente intervenire per contenere i danni immediati sull’economia: l’emergenza ha prodotto effetti diffusi e pesanti su interi settori e filiere. I primi provvedimenti adottati sono stati opportuni, ma e’ evidente che la brusca frenata richiedera’ ulteriori e più incisivi interventi’.

Parole di Daniele Vaccarino, presidente Cna, che ha guidato la delegazione di Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) all’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte per l’emergenza Coronavirus.

In aiuto delle Imprese arriva anche l’appello di Maurizio Landini, segretario della CGIL:

“Abbiamo chiesto che gli sgravi contributivi e fiscali vadano alle imprese con l’impegno di non fare licenziamenti. […] Per quanto attiene gli ammortizzatori sociali abbiamo chiesto l’ampliamento della cassa integrazione ordinaria e straordinaria affinché tutti i lavoratori siano coperti”.

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it