francia-video-pizza-virus-comune-napoliHa fatto parecchio discutere il “sedicente video satirico” della TV francese che ha fatto ironia becera sul coronavirus in Italia. E adesso i francesi potrebbero essere portati in tribunale.


Francia, video pizza al “virus”: Comune di Napoli pronto a denunciare l’emittente Canal+.

Potrebbe stavolta avere conseguenze potenzialmente pesanti la “bravata” di alcuni sedicenti comici francesi.

Il Comune di Napoli, infatti, è pronto a portare in tribunale l’emittente per far pagare molto caro e in maniera estremamente salata le “freddure” della TV francese.

Scopriamo come sta proseguendo la vicenda, dopo la trovata vergognosa dei giorni scorsi.

Francia, video pizza al “virus”: Comune di Napoli pronto alla denuncia

E adesso infatti Canal+ rischia di essere portato in tribunale dal Comune di Napoli.

Lo spot, stigmatizza Flavia Sorrentino, delegata del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e responsabile dello Sportello “Difendi la città”,

“Lo spot pubblicato dall’emittente francese, Canal Plus, in cui si vede un pizzaiuolo preparare la “#PizzaCorona” sulla quale tossisce e sputa muco, con chiaro riferimento al #Coronavirus che sta colpendo gravemente alcune regioni italiane, è una trovata pubblicitaria di pessimo gusto che nulla ha a che fare con la satira o l’ironia.

La pizza, che simboleggia la tradizione e la cultura popolare napoletana non può essere oggetto di rappresentazioni offensive ed irresponsabili che hanno l’unico effetto di indebolire l’economia territoriale e sporcare l’immagine di un prodotto di eccellenza in cui si identifica la cultura culinaria dell’Italia nel mondo.”

Il video poi è stato rimosso e Canal Plus ha inviato una lettera di scuse all’ambasciatrice d’Italia a Parigi, Teresa Castaldo.

Questo era il video incriminato, riportato sui Social da una pagina Facebook informativa pugliese:

Ma dato che al Comune di Napoli le scuse non bastano ora la bravata stupida di alcuni comici potrebbe costare molto caro a tutta l’emittente.

Di certo, una lezione di civiltà e di buone maniere (e di buon senso) ai “cugini” francesi.