È una decisione non facile, che dipende da varie situazioni. A parlarne sono i pediatri di Sip e gli esperti dell’istituto di Ortofonologia.
Età giusta per l’asilo: qual è? Quando arriva il momento giusto per inserire il bambino all’asilo nido? “Non esiste un’età precisa, la risposta dovrebbe essere il più tardi possibile. Di fatto, dipende dalle situazioni.”.
A dirlo è Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), che tratta il tema della socializzazione con la campagna di formazione e informazione sul ruolo del ‘pediatra sentinella educativa’.
Età giusta per l’asilo: qual è?
L’iniziativa, promossa con l’Istituto di Ortofonologia (IdO), si basa sulla diffusione di due opuscoli per i pediatri che forniscono sia indicazioni sui principali campanelli di allarme nel monitoraggio neuroevolutivo dei bambini da 0 a 24 mesi, che dei consigli che i medici potranno rivolgere ai genitori di piccoli da 1 a 5 anni.
“Ci sono asili nido con un giusto rapporto insegnanti-bambini- entra nel dettaglio Villani- in strutture che rispondono a tutta una serie di requisiti tali da garantire uno sviluppo armonico della personalità del bambino e buone condizioni di salute. Poi ci sono altri asili nido con un rapporto di 1 a 10 in locali che non rispondono ai requisiti ottimali- continua il pediatra- allora non andrà bene per nessuna età”.
Gli asili nido rappresentano un grosso problema pure dal punto di vista della flessibilità degli orari: “Costringere una mamma e un bambino ad essere presenti alle 7 o alle 7.30 non va bene. Bisogna cercare di non far sentire in colpa le madri, perché gli asili nido non sono stati inventati per i bambini ma per rispondere alle esigenze sociali. In una famiglia in cui lavorano entrambi i genitori e il reddito non è elevatissimo, mandare il bambino al nido diventa un’esigenza imprescindibile. Dobbiamo accompagnare questa situazione nel migliore dei modi”.
Sottoscrivo in pieno.