La nota risponde alle numerose sollecitazioni pervenute dai Comuni che chiedono chiarimenti su come calcolare gli indicatori sulla base dei quali saranno individuati i casi da sanzionare.
Tempestività Pagamenti PA, indicatore ritardo annuale: l’IFEL, in una nota, risponde alle numerose sollecitazioni pervenute dai Comuni. I quali chiedono chiarimenti su come calcolare gli indicatori per l’applicazione delle sanzioni previste in materia di tempi di pagamento dei debiti commerciali.
In particolare, la nota specifica i passaggi per l’elaborazione dell’indicatore relativo alla mancata riduzione del debito commerciale residuo. E dettaglia il perimetro delle fatture da considerare per l’elaborazione dell’indicatore di ritardo annuale dei pagamenti.
Tempestività Pagamenti PA, indicatore ritardo annuale
La legge di bilancio 2019 ha introdotto un nuovo obbligo di accantonamento di risorse correnti per gli enti che
- non rispettano i termini di pagamento delle transazioni commerciali
- o non riducono il debito pregresso
- o non alimentano correttamente la piattaforma dei crediti commerciali (PCC).
La norma stabilisce, inoltre, che la stessa PCC è la base informativa per monitorare il debito pregresso e per misurare la tempestività dei pagamenti.
L’indicatore di ritardo annuale dei pagamenti riferito ad un esercizio non coincide con l’indice di tempestività ed è calcolato come la media dei ritardi di pagamento ponderata in base all’importo delle fatture e considera le fatture scadute nell’anno e le fatture non scadute e pagate nell’anno.
Si ricorda che sarà possibile valutare compiutamente gli indicatori soltanto alla fine dell’esercizio e, quindi, in prima applicazione, alla fine del 2019. D’altra parte è necessario disporre fin d’ora di un calcolo parziale, basato sulle informazioni all’attualità, per orientare possibili interventi correttivi e per valutare l’eventuale utilizzo della propria base dati locale in luogo della PCC.
A questo link il testo completo della Nota IFEL.