tecnologia-5g-governo“E’ evidente che se cominciassimo a pensare che dobbiamo mettere in discussione le istituzioni scientifiche, apriremmo un contenzioso e una discussione che disorienta l’opinione pubblica, la spaventa e spaventa le aziende e anche il decisore politico”. Insomma “diventa un caos e la vicenda dei vaccini mi sembra sia stata un esempio perfetto di cosa può accadere”.


Tecnologia 5G, da Governo ok all’installazione degli impianti.

Così Sandra Zampa, sottosegretario alla Salute, stoppa le amministrazioni comunali che hanno deciso di frenare l’installazione di impianti 5G. Il caso che ha fatto più rumore negli ultimi giorni è quello di San Lazzaro di Savena, nel bolognese, dove la sindaca renziana Isabella Conti ha firmato un’ordinanza che blocca le nuove antenne.

Tecnologia 5G, per il Governo l’installazione degli impianti

A Bologna, invece, il Consiglio comunale ha chiesto di sospendere le autorizzazioni. Fino alla definizione di un orientamento condiviso a livello metropolitano o comunque l’approvazione di un regolamento comunale.

“Il punto, per quello che riguarda il ministero- afferma Zampa, intervistata da Radio Città del Capo- è nelle mani dell’Istituto superiore di sanità, che si è espresso in maniera molto chiara. E lo ha fatto anche pubblicamente, in particolare in occasione di un’audizione svolta a seguito di un’indagine conoscitiva”.

Zampa cita in particolare una “lunghissima audizione con Alessandro Vittorio Polichetti. Che è il primo ricercatore del Centro nazionale per la protezione dalle radiazioni. In questa occasione è stato ricordato, questo mi interessa davvero che arrivi chiaro, che la tecnologia 5G utilizza bande di frequenza diverse da quelle utilizzate per la telefonia cellulare. Molto al di sotto nella potenza e nella lunghezza“.

“Non riescono a penetrare gli edifici”

Si tratta di frequenze “comprese in una banda che è quella molto vicina alle cosiddette onde millimetriche”, che “non riescono a penetrare attraverso gli edifici”. E “vengono assorbite dalla pioggia e dalle foglie, per questa ragione- continua Zampa- il loro utilizzo rende necessaria l’installazione di numerosi ripetitori. Credo sia questa la ragione della preoccupazione o dell’utilizzo a volte anche della distorsione della comunicazione, cioè che la proliferazione di antenne sia dannosa”.

“Potenze di emissione più basse delle attuali”

In realtà, invece, le potenze di emissione sono “più basse di quelle attuali– continua Zampa- con una distribuzione dei livelli di esposizione più uniforme. E con picchi assai più bassi nelle zone di prossimità delle antenne”. Queste onde “vengono assorbite superficialmente, a livello della pelle- aggiunge Zampa- e non penetrano all’interno del corpo“: è una tecnologia “molto simile ai body scanner di nuova generazione, attraverso i quali passiamo in alcuni aeroporti”.

Per queste ragioni, “non sarebbe mai partita una sperimentazione se non ci fosse stata fin dall’inizio una posizione autorizzativa. Quindi è vero che gli studi sono inferiori, anche perchè le sperimentazioni stanno partendo ora, è vero però- dichiara Zampa- che siamo di fronte ad una tecnologia rassicurante“.

La situazione insomma è sotto controllo? “Esattamente”, risponde Zampa. “Gli studi ancora non sono numerosi perchè sono sperimentazioni, ma la conoscenza della profondità. E della conoscenza di queste onde è fuori discussione”, afferma il sottosegretario, aggiungendo: “Ciò non toglie che va tutto monitorato e che gli studi devono proseguire. E i primi che li proseguiranno sono proprio l’Iss e di conseguenza il ministero”.