Fondo demolizioni abusive nei Comuni: disco verde dalla Conferenza Unificata alle risorse. Via libera anche al programma di finanziamento per i piccoli Comuni.
Via libera dell’Anci in Conferenza Unificata a due provvedimenti dalle importanti ricadute sulla vita amministrativa dei Comuni, in particolare dei piccoli enti. L’Associazione, rappresentata dal vice presidente vicario Roberto Pella, ha espresso l’intesa su due decreti.
Il primo che definisce i criteri per l’utilizzazione e la ripartizione del Fondo che eroga contributi ai Comuni. Per l’integrazione delle risorse necessarie agli interventi di demolizione di opere abusive.
Il secondo relativo al finanziamento di interventi infrastrutturali per i Piccoli Comuni fino a 3500 abitanti. Utilizzando le risorse recuperate dal programma denominato ‘Seimila campanili’.
Fondo demolizioni abusive nei Comuni
“Il provvedimento che sblocca le risorse per il Fondo demolizioni rappresenta una boccata di ossigeno fondamentale per tutte le amministrazioni comunali e come Anci abbiamo molto lottato perché si arrivasse a questo risultato. Nello specifico – sottolinea Roberto Pella – siamo riusciti ad ottenere che queste risorse, tutte a fondo perduto, siano assegnate direttamente ai municipi, solo tramite la compilazione di una richiesta on line alle Regioni”.
Si tratta di 5 milioni di euro che saranno a disposizione degli enti locali ancora per il 2019. Da qui la richiesta dell’Associazione “di rifinanziare il Fondo anche per gli anni successivi allo scopo di contribuire al rilancio dei percorsi di demolizione di manufatti abusivi che troppo spesso deturpano l’immagine delle nostre città”.
Programma di finanziamento per i piccoli Comuni
Il vice presidente vicario Anci plaude anche al programma destinato ai Comuni fino a 3.500 abitanti. “Grazie al riutilizzo di risorse non impiegate, riusciremo a finanziare lavori di immediata cantierabilità. Come manutenzione di strade, illuminazione pubblica e strutture pubbliche comunali per l’abbattimento delle barriere architettoniche”, spiega Pella.
Inoltre, “vista l’esiguità dei fondi (pari a circa 7,5 milioni) siamo riusciti ad inserire alcuni criteri particolari per l’assegnazione: un indice di vulnerabilità sociale e materiale superiore alla media nazionale ed il limite massimo di due Comuni beneficiari per singola provincia”.
Da parte sua Massimo Castelli, coordinatore nazionale Anci dei piccoli Comuni, esprime soddisfazione per il programma che “assegna subito ai mini enti risorse recuperate”. “E’ importante che si entri nella fase operativa, ma se ci saranno ulteriori finanziamenti e assegnazioni bisognerà rivedere i parametri per arrivare ad una migliore definizione delle necessità dei Comuni.
L’obiettivo – osserva Castelli – deve essere quello di inserire il rischio spopolamento tra i parametri prioritari. In modo da aiutare i Comuni marginali a contrastare l’esodo che stanno subendo, come ribadito più volte dall’Anci, da ultimo con il manifesto approvato a Gornate Olona, al termine della nostra XIX Assemblea”.
Infine, Anci ha dato parere favorevole al Ddl delega riguardante la riforma dello Spettacolo dal Vivo e alcuni punti del Codice dei Beni Culturali. (vedi il pezzo su questo punto).