interdittive-antimafia-imprese-anacInterdittive Antimafia alle Imprese: l’ANAC, nel report relativo al periodo 2014-2018, fornisce tutti i dati delle imprese interdette dalle gare d’Appalto.


Interdittive antimafia alle Imprese, l’Anac redige il Report sul periodo 2014-2018: oltre duemila imprese interdette, cresciute da 122 a 573 (+370%). Cantone: “Preoccupanti tentativi di infiltrare l’economia sana”

Sono 2.044 le aziende destinatarie di interdittive antimafia fra il 2014 e il 2018. È quanto emerge da un report dell’Autorità nazionale anticorruzione, elaborato sulla base delle informazioni contenute nel Casellario informatico delle imprese.

Nel periodo considerato si è registrata una crescita costante e generalizzata in ogni zona del Paese. Passando dalle 122 interdittive del 2014 alle 573 del 2018 (un incremento pari al 370%).

Interdittive Antimafia alle Imprese: ANAC mostra una situazione preoccupante

A partire dal 2014 le comunicazioni relative alle interdittive antimafia ricevute dal Casellario informatico registrano un consistente aumento.

Non è da escludere che ciò sia in parte essere dovuto a un miglioramento del flusso informativo in entrata, ovvero a comunicazioni più puntuali effettuate dalle Prefetture all’Autorità. Come già rilevato in altre sedi da autorevoli organi, una simile tendenza è anche una conferma ulteriore che non esistono zone immuni dalle infiltrazioni mafiose e che il comparto degli appalti pubblici è uno dei più a  rischio in assoluto.

Se del resto si considera che il settore nel 2018 ha sfiorato i 140 mld, è comprensibile per quale ragione esso rappresenti uno dei “terreni di caccia” preferiti del crimine organizzato.

La ripartizione per aree geografiche

Esaminando nel dettaglio la ripartizione per macro-aree geografiche, si può in primo luogo constatare come tale impennata sia del tutto generalizzata in ogni zona del Paese (pagg. 7 -13):

  • nel complesso le aziende del Nord interdette sono quasi quadruplicate (da 31 a 116),
  • quelle del Centro sono raddoppiate (da 16 a 34)
  • e quelle con sede nel Mezzogiorno sono aumentate di oltre 5 volte (da 75 a 423).

Una simile esponenziale progressione, come detto, è indubbiamente indicativa di una maggiore attenzione delle Prefetture.

Parimenti, il trend sembra essere il segno di una sempre più penetrante attività investigativa dell’Autorità giudiziaria, che spesso trasmette agli Uffici territoriali del Governo le risultanze che man mano emergono dalle indagini in funzione preventiva.

Tuttavia – ed è l’elemento certo più allarmante – numeri di tali dimensioni sono sintomatici del livello con cui le organizzazioni criminali di stampo mafioso stanno infiltrando il tessuto dell’economia legale.

Come affermato dal Presidente dell’Autorità Raffaele Cantone in occasione della Relazione annuale al Parlamento, numeri di tali dimensioni sono

“sintomatici un numero preoccupante, sintomatico di quanto le organizzazioni criminali stiano infiltrando l’economia legale”.

A questo link il testo completo del Rapporto dell’ANAC.