Rottamazione Ter 2019, Decreto Crescita: porte aperte ai ritardatari e pronti i nuovi moduli. Ecco come sono aggiornate le regole con la pubblicazione della legge di conversione.
La riapertura dei termini per la presentazione delle nuove istanze di adesione riguarda tutti i debiti non inseriti nelle domande già inoltrate entro il 30 aprile scorso.
Porte aperte ai ritardatari: pronti i nuovi moduli per aderire alla “rottamazione ter” (DA-2018-R) e al “saldo e stralcio” (SA-ST-R) delle cartelle. Come previsto dal Dl n. 34/2019 (il decreto crescita) nell’articolo 16-bis(introdotto dalla legge di conversione del decreto), le domande di adesione ai due provvedimenti, che consentono ai contribuenti di regolarizzare i propri debiti con il fisco in forma agevolata, dovranno essere presentate entro la nuova scadenza del 31 luglio 2019.
Il pagamento delle somme può essere effettuato in un’unica soluzione, entro il 30 novembre 2019, o nel numero massimo di 17 rate consecutive.
Per la riapertura dei termini, che riguarda tutti i debiti non inseriti nelle domande già presentate entro il 30 aprile scorso, Agenzia delle entrate-Riscossione ha predisposto i modelli di adesione che sono già disponibili agli sportelli e sul proprio portale, dove è possibile anche richiedere il prospetto informativo contenente l’elenco delle cartelle “rottamabili” e consultare le guide informative.
Come aderire
Per aderire alla “rottamazione ter” o al “saldo e stralcio”, i contribuenti devono presentare la domanda, entro il 31 luglio 2019. Compilando il modulo direttamente online dal portale di Agenzia delle entrate-Riscossione con il servizio “Fai D.A. te”.
In alternativa, è possibile utilizzare il modello DA-2018-R (per la “rottamazione ter”). Oppure il modello SA-ST-R (per il “saldo e stralcio”). Che, adeguatamente compilati e insieme alla documentazione richiesta, devono essere inoltrati tramite Pec all’indirizzo della direzione regionale dell’Agenzia a cui fa riferimento il contribuente. L’elenco degli indirizzi Pec delle direzioni regionali è riportato sui nuovi modelli ed è disponibile anche sul sito di Agenzia delle entrate-Riscossione.
La domanda di adesione, infine, può essere presentata anche in tutti gli sportelli presenti sul territorio.
Entro il 31 ottobre 2019 l’Ente invierà ai contribuenti che hanno usufruito della riapertura dei termini una comunicazione in merito all’accoglimento delle domande presentate insieme al dettaglio delle somme dovute e i relativi bollettini di pagamento.
Vediamo, ora, le novità introdotte con la legge di conversione del decreto crescita.
Rottamazione-ter 2019 e Decreto Crescita
Secondo quanto previsto dal decreto legge n. 119/2018, che ha introdotto la terza edizione della rottamazione, è possibile definire in via agevolata (senza pagare sanzioni e interessi di mora) i debiti relativi a somme affidate dagli Enti creditori ad Agenzia delle entrate-Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.
Con il “decreto crescita” sono stati riaperti i termini di adesione ed è possibile presentare domanda per la “rottamazione-ter” fino al 31 luglio 2019.
Non possono essere oggetto di una nuova richiesta i debiti che sono stati già inseriti in una dichiarazione di adesione presentata entro il 30 aprile 2019. Per i quali Agenzia delle entrate-Riscossione ha già inviato le comunicazioni di risposta con l’importo dovuto e i relativi bollettini il cui termine per il pagamento della prima o unica rata è il prossimo 31 luglio.
Eventuali dichiarazioni di adesione alla “rottamazione ter” trasmesse dopo il 30 aprile 2019, non dovranno essere ripresentate. Perché saranno prese in carico da Agenzia delle entrate-Riscossione che, entro il 31 ottobre 2019, invierà le relative risposte in merito all’accoglimento e agli importi dovuti.
Coloro che aderiscono entro il 31 luglio possono scegliere di pagare le somme dovute in un’unica soluzione entro il 30 novembre 2019. Oppure fino a un massimo di 17 rate consecutive (5 anni).
- La prima rata è pari al 20% delle somme complessivamente dovute e scade il 30 novembre 2019
- Mentre le restanti 16, di pari importo, sono da versare in quattro rate annuali a partire dal 2020, con un interesse annuo del 2% a decorrere dal 1° dicembre 2019.
Saldo e Stralcio
Anche per il “saldo e stralcio” la riapertura riguarda i debiti non ricompresi in una domanda di adesione a provvedimenti di definizione agevolata presentata entro lo scorso 30 aprile.
Chi intende ancora aderire al “Saldo e stralcio”, quindi, può farlo entro il 31 luglio 2019, scegliendo se effettuare il pagamento in un’unica soluzione, entro il 30 novembre 2019, oppure in 5 rate con ultima scadenza il 31 luglio 2021. Le domande “tardive”, cioè inoltrate dopo il 30 aprile 2019, non dovranno essere ripresentate perché saranno automaticamente prese in carico da Agenzia delle entrate-Riscossione.
I requisiti sono quelli previsti dalla legge di bilancio 2019 (la n. 145/2018).
Il “saldo e stralcio” è riservato alle persone fisiche in situazione di grave e comprovata difficoltà economica. E consente di pagare in forma ridotta i debiti affidati alla riscossione dal 2000 al 2017, derivanti esclusivamente dall’omesso versamento delle imposte dovute in autoliquidazione. In base alle dichiarazioni annuali e dei contributi previdenziali spettanti alle casse professionali o alle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi Inps.
Il provvedimento prevede il pagamento di una percentuale che varia dal 16 al 35% dell’importo dovuto già “scontato” delle sanzioni e degli interessi di mora.
In particolare, secondo la legge, versano in una situazione di grave e comprovata difficoltà economica le persone fisiche con Isee del nucleo familiare non superiore a 20mila euro.
Oppure per le quali, alla data di presentazione della dichiarazione di adesione, risulti già aperta la procedura di liquidazione. Pevista dalla cosiddetta legge sul sovraindebitamento (articolo 14-ter, legge n. 3/2012).
Al 30 aprile 1,7 milioni di domande
Le nuove istanze di adesione si aggiungeranno alle oltre 1,7 milioni di domande già ricevute da Agenzia delle entrate-Riscossione. Di cui 332mila richieste per il “saldo e stralcio” e quasi 1,4 milioni per la cosiddetta rottamazione ter. Per un totale di 12,9 milioni di cartelle “rottamate”.
In particolare, considerato che ciascun contribuente poteva presentare più di una richiesta, le domande pervenute finora sono riferibili a una platea di circa 1,5 milioni di contribuenti. Di cui circa 320 mila per il “saldo e stralcio” e circa 1,2 milioni per la “rottamazione ter”.