proroga-contabilita-economica-piccoli-comuniPronta la proroga della contabilità economica dei Piccoli Comuni: l’approvazione dell’emendamento al decreto crescita è risolutivo per migliaia di ragionieri e revisori dei conti relativamente ai rendiconti 2018 dei Comuni.


Pronta la proroga che permette ai Piccoli Comuni di ignorare la contabilità economica “fino all’esercizio 2019“, come stabilito dai viceministri al Mef, Laura Castelli e Massimo Garavaglia. Pertanto, il primo rendiconto a cui si dovrà applicare l’economico-patrimoniale è quello del 2020, che si chiude entro il 30 aprile 2021.

L’approvazione alla Camera dell’emendamento introduce l’articolo 15-quater al decreto crescita. E sarebbe risolutivo per migliaia di ragionieri e revisori dei conti relativamente ai rendiconti 2018 dei Comuni.

In questo modo, ai piccoli Comuni si permette di superare la contabilità economica. E alle ex Province siciliane si concede, grazie a un altro emendamento, di violare le regole base della contabilità.

Infatti, questi potranno approvare i rendiconti arretrati anche se manca il preventivo. E potranno pareggiare i conti con tutto l’avanzo di amministrazione, sia esso libero, destinato o vincolato.

Il commento dell’ANCI

“Accogliamo con favore il rinvio di due anni della contabilità economico patrimoniale per i Comuni con meno di 5 mila abitanti. Ma si tratta solo di un primo passo verso la semplificazione degli adempimenti burocratici che vanno adattati alle reali esigenze dei piccoli Comuni”.

Questo è quanto afferma il coordinatore nazionale Anci dei piccoli Comuni, Massimo Castelli, commentando l’emendamento al Crescita che posticipa all’esercizio 2020 l’obbligo della contabilità economico patrimoniale per i piccoli enti.

“Ci sono troppi adempimenti che non sono proporzionali alle esigenze delle comunità periferiche. Con il risultato che i pochi dipendenti disponibili devono distogliere tempo all’erogazione dei servizi ai cittadini”. “Le prossime misure su cui concentrarci – conclude Castelli – riguardano gli adempimenti relativi al Dup e quelli richiesti dall’Istat. Che peraltro comportano anche sanzioni importanti per le amministrazioni”.

Da parte sua, il vice presidente vicario Roberto Pella si dice

“molto soddisfatto di aver visto approvato in Commissione Bilancio e Finanze riunite l’emendamento, di cui sono primo firmatario, per la proroga della contabilità economico-patrimoniale per i piccoli comuni: una previsione che avrebbe non solo compromesso il lavoro quotidiano degli Enti, appesantendolo senza benefici reali e concreti ad oggi, ma anche minato la sopravvivenza stessa dei Consigli comunali. Senza tale norma – aggiunge – l’incompletezza del rendiconto 2018 avrebbe potuto comportare l’applicazione delle sanzioni per inefficacia dell’intero rendiconto, sanzioni che sono causa di scioglimento del consiglio comunale”.

Secondo Pella lavoro non si ferma tuttavia qui. Nel periodo di proroga gli Enti avranno la possibilità di comprendere appieno obiettivi, finalità e modalità di applicazione del principio contabile della contabilità economico patrimoniale. Rafforzando le proprie competenze anche sulla base della formazione erogata dal Mef in collaborazione con SNA, ANCI ed UPI.