assunzione-precari-scuola-36-mesiAssunzione Precari Scuola 36 Mesi: l’ANIEF si schiera contro le politiche del Governo.


Sul precariato, la politica adottata dal Governo e dai sindacati maggiori è miope e fallimentare: la decisione di riesumare i Pas abilitanti e i concorsi riservati non porterà all’assunzione graduale degli attuali precari non abilitati con oltre 36 mesi di servizio svolto. Nei prossimi anni saranno pochi ad essere assunti. Per non parlare dei tanti che pur con l’abilitazione o l’idoneità, conseguita attraverso un concorso pubblico, sono già oggi esclusi dalle stabilizzazioni.

A dirlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, a commento dell’annuncio, ‘postato’ sul profilo Facebook, con il quale il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti spiega perché è giunta l’ora del “confronto costruttivo aperto insieme al Presidente Giuseppe Conte a Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri lo scorso 24 aprile con le organizzazioni sindacali”, così da “recepire nel primo veicolo normativo utile la proposta unitaria presentata dai sindacati, che troviamo concreta, di buon senso e in linea con il contratto di Governo”.

PRECARIATO AMPIO

Sulla presunta volontà di cancellare la supplentite con il ritorno dei Pas e dei concorsi riservati, secondo Marcello Pacifico c’è poco da esultare, perché “il precariato della scuola italiana è ampio: ci sono gli idonei e i vincitori dei concorsi ordinari e straordinari riservati che ancora aspettano una cattedra; due docenti abilitati su tre non hanno partecipato ad alcuna procedura perché ritengono di dover esser assunti dove da anni insegnano e i precari con 36 mesi non abilitati vengono beffati da un nuovo FIT / PAS a pagamento, in supplenza, che stabilizzerà non certo tutti i 50 mila, ma neanche i 25 mila annunciati l’anno prossimo, visto le vigenti graduatorie di merito concorsuali”.

Quello raggiunto, quindi, è un vero “disastro: per due caramelle si è rinunciato al pasto completo.

Fra un anno quando si scoprirà tutto questo pasticcio alle prime immissioni in ruolo, quando avremo nuove cattedre deserte e scopriremo certe graduatorie esaurirsi in 50 anni, ne riparleremo”.

LE REPLICHE AI POLITICI

Il leader dell’Anief replica anche al senatore leghista Mario Pittoni (cosa c’entra questo accordo con la sua proposta di legge di stabilizzare subito tutti i precari con 36 mesi?) e soprattutto all’onorevole pentastellato Luigi Gallo: le sue parole – dice il sindacalista – fanno ben sperare a condizione che a quanto già previsto dal Governo e dai sindacati – per noi poco utile e risolutivo – si affianchi la riapertura annuale delle ex graduatorie permanenti a tutto il personale abilitato -, il PAS previsto sia gratuito per chi ha 36 mesi, sia concessa agli attuali idonei la possibilità di essere assunti in altra regioni e si programmi l’assunzione di tutti gli ex FIT senza distinguere gli insegnanti per anno o percorso abilitante ai fini dell’entrata nei ruoli.

SUL DISCO ROSSO DEL CONSIGLIO DI STATO

A proposito delle sentenze negative del Consiglio di Stato sulle GaE, Marcello Pacifico ha ricordato che “noi abbiamo rilanciato i ricorsi in Italia e in Europa” per chiedere “se vi sia compatibilità con il diritto dell’Unione in merito alla valutazione di un titolo di accesso in base alla tipologia contrattuale” ed inoltre “abbiamo la Cassazione e la Corte Costituzionale che ci dicono come l’inserimento nelle GaE sia l’unica risposta risarcitoria dello Stato italiano insieme a concorsi regolari per evitare una condanna della Commissione UE sull’abuso dei contratti a termine. Speriamo che la politica ascolti la nostra Corte suprema prima di una condanna dell’Europa”.

I PRECEDENTI NEGATIVI

In conclusione, il sindacalista autonomo ricorda che “già nel 2017 era previsto un concorso riservato per i precari con 36 mesi di servizio. L’unica cosa che hanno guadagnato in questi due anni è l’ammissione all’ex terzo anno del FIT. Poi in molti si accorgeranno che i ruoli arriveranno fra venti o trent’anni. Ma nel mondo dei social e dell’attuale comunicazione, appare a qualcuno più semplice spacciare per vittoria una sconfitta per tutta la scuola. Noi saremo sempre vigili e pronti a portare nei tavoli le soluzioni più giuste, di buon senso, a costo zero per risolvere il problema del precariato. In attesa di esser ascoltati, continueremo le battaglie nei tribunali. Se in 20 mila hanno aderito ai ricorsi al Tar per entrare nelle GaE, forse non siamo soltanto noi a chiederlo”.