prestiti-inpdapNegli ultimi tempi si sente sempre più parlare di prestiti Inpdap. I prestiti Inpdap sono finanziamenti costituiti da piccole somme di denaro, dedicati soltanto ai lavoratori e ai pensionati che, in passato, hanno operato negli enti pubblici.


Nati per agevolare l’erogazione di finanziamenti richiesti dalle persone che necessitano di una certa liquidità in un tempo abbastanza breve, negli ultimi anni le domande relative a questi prestiti sono aumentate a dismisura.

In passato i prestiti Inpdap venivano gestiti ed erogati dall’ente pubblico Inpdap. In tempi molto recenti, invece, sono stati presi in carico dall’ente pubblico Inps, mantenendo comunque la stessa denominazione e lo stesso carattere per non creare confusione. L’iter per l’erogazione è molto semplice. Sarà sufficiente presentare la documentazione necessaria agli sportelli adibiti o inviarla al sito dell’Inps per via telematica, e in poco meno di un paio di mesi l’importo del finanziamento verrà consegnato al richiedente.

Perché i prestiti Inpdap stanno aumentando in Italia?

La risposta è molto semplice. Al giorno d’oggi, in Italia, tutto ciò che possiede una burocrazia complicata non è più così allettante. Il pochissimo tempo a disposizione e la vita troppo frenetica sono la prima ragione per cui le persone cercano di evitare i processi troppo lunghi.

prestiti personali dell’Inpdap sono in continuo aumento tra i dipendenti pubblici proprio per la loro semplicità. Il fatto che vengano erogati utilizzando la cessione del quinto costituisce l’elemento chiave della questione. La cessione del quinto è una delle modalità più semplici per concedere un finanziamento, nella quale una parte della busta paga o della pensione viene trattenuta fino alla completa estinzione del debito.

Questo è un metodo praticamente infallibile, principalmente per due motivi. Il primo motivo risiede nel fatto che è il datore di lavoro stesso a concedere il finanziamento, dunque egli stesso trattiene quella parte di busta paga, o della pensione, necessaria all’estinzione. Il secondo motivo sta nel fatto che, in genere, i dipendenti del settore pubblico vengono licenziati molto più difficilmente rispetto ai dipendenti di una qualunque altra azienda privata. Dunque l’estinzione del debito è molto più sicura se si considera un dipendente pubblico, o un ex lavoratore del settore, appunto perché è lo stesso datore di lavoro a controllare l’intero processo.

Erogazione prestiti Inpdap

Questo tipo di finanziamento può essere erogato fino ad un importo massimo pari a quattro mensilità, da restituire in 12, 24, 34 o 48 rate mensili. Se viene richiesta una mensilità il debito si potrà estinguere in 12 rate mensili, se ne vengono richieste due il debito si potrà estinguere in 24 rate mensili, e così via fino alla richiesta dell’importo massimo, pari a quattro mensilità, che potrà essere estinto in 48 mesi. L’agevolazione si trova nel tasso di interesse, pari al 4,5%.

Anche se si dovranno aggiungere delle aliquote, che conteggiano spese amministrative e premi per il contributo al Fondo Rischi, rimane in ogni caso uno dei tassi più bassi in assoluto, specialmente se si considerano i tassi di interesse relativi alle classiche forme di finanziamento.

A quanto ammonta l’aumento dei prestiti Inpdap?

In genere questi prestiti vengono richiesti per motivi del tutto personali, spesso per affrontare delle spese che per qualunque motivo non sono state previste. In Italia esiste uno strumento che quantifica le informazioni relative al numero di finanziamenti richiesti ogni anno, il Barometro Crif. Questo misuratore nel 2017 ha rilevato un notevole aumento delle richieste di finanziamento a scopo unicamente personale, pari all’1.9% rispetto al 2016 e al 9,2% rispetto al 2015, creando un vero e proprio boom in poco meno di due anni. Come specificato dai valori percentuali l’aumento è progressivo e le tendenze parlano chiaro.

I prestiti personali sono tra i più richiesti e la fascia di età nella quale è presente il maggior numero di domande rientra tra i 45 e i 55 anni, che rappresenta il 25,7% della popolazione richiedente. Il 23,6% dei richiedenti, invece, ha un’età inferiore, compresa tra i 30 e i 44 anni.