lavoro-domanda-offerta-personaleInsegnanti di lingue, analisti e progettisti di software, specialisti di saldatura elettrica, agenti assicurativi, elettrotecnici: per le imprese, quasi 6 su 10 di queste professioni sono difficili da trovare.


Il Rapporto Excelsior 2018 di Unioncamere a Anpal, presentato oggi a Roma, mette nuovamente in evidenza il problematico incontro tra la domanda di lavoro espressa dalle imprese dell’industria e dei servizi e l’offerta presente sul mercato. Un disallineamento che nel 2018 ha riguardato il 26% degli oltre 4,5 milioni di contratti di lavoro che il sistema produttivo aveva intenzione di stipulare, 5 punti percentuali in più del 2017.

Anche quest’anno, Il Rapporto Excelsior mostra che in Italia c’è un forte disallineamento tra domanda e offerta di lavoro”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli. “Lo sviluppo tecnologico sta incidendo anche sulle competenze richieste ai lavoratori: in futuro a oltre 9 profili su 10 sarà associata la richiesta di competenze digitali. A questo si aggiunge la crescente ricerca di profili qualificati. Occorre far collaborare tutti i soggetti coinvolti per migliorare la qualità dei servizi di istruzione, formazione e lavoro. Le Camere di commercio possono garantire, attraverso il Sistema informativo Excelsior e il Registro delle imprese, un’informazione corretta, aggiornata,  puntuale e tempestiva sia sul mercato del lavoro sia sul tessuto produttivo”.

Incontro domanda offerta di lavoro difficile in tutto il Paese e maggiore per i giovani

Si stenta a trovare addetti soprattutto nelle regioni settentrionali, dove il mercato del lavoro è più competitivo ed efficiente. Anche al Sud, però, dove i tassi di disoccupazione sono più che doppi rispetto al Nord, le difficoltà di reperimento riguardano comunque circa un lavoratore su cinque, e anzi per alcuni gruppi professionali sono maggiori nel Mezzogiorno che in altre zone del paese.

La difficoltà di reperimento media del 26% sale addirittura nel caso dei giovani. Del milione e 267mila contratti per i quali le imprese si sono dette orientate preferibilmente verso gli under 30, il 28% è ritenuto non facile da trovare, con punte del 62% per gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche, del 45% per i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione e del 43% per gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche.

Difficili da trovare soprattutto gli high skill e gli operai specializzati

Il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro riguarda quasi il 40% dei 265mila profili di dirigenti, professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione ricercate lo scorso anno dalle imprese. Quasi la stessa difficoltà di reperimento interessa anche le 603mila entrate di profili tecnici e le 697mila di operai specializzati. Il mismatch domanda offerta di lavoro interessa poi il 26,5% dei 649mila conduttori di impianti, il 22,1% del milione e 238mila profili qualificati nelle attività commerciali e nei servizi, il 19,5% dei 400mila impiegati. Solo il 12,1% delle 701mila professioni non qualificate risulta invece difficile da reperire.

I 30 profili più difficili da reperire

Tra i primi 30  profili difficili da reperire, 19 riguardano professioni tecniche nell’ambito industriale (elettrotecnici, tecnici elettronici, tecnici meccanici) e nell’ambito dei servizi (agenti assicurativi, tecnici programmatori, agenti immobiliari). Nella filiera dell’elettronica e informatica si concentra una significativa richiesta di figure non facilmente reperibili sul mercato a diversi livelli di specializzazione (ingegneri elettrotecnici, analisti e progettisti di software, elettrotecnici, tecnici elettronici, installatori, manutentori e riparatori di apparecchiature informatiche, specialisti di saldatura elettrica).