reddito-di-cittadinanza-controlli-comuniReddito di Cittadinanza, i controlli nei Comuni «anti furbetti» sono definiti. Nell’apparato delle verifiche ricopriranno un ruolo fondamentale: ma per l’ANCI ci sono ancora criticità.


La platea del reddito di cittadinanza (stimata in quasi 5 milioni di individui) è composta di persone che presentano livelli di fragilità diversi, che vanno da un semplice bisogno lavorativo a situazioni ben più complesse, come la marginalità estrema, che i Comuni conoscono bene.

Il decreto prevede tuttavia il lancio di piattaforme digitali appositamente ideate per il Reddito di cittadinanza:

  • Una piattaforma presso l’Anpal nell’ambito del Siulp, per il coordinamento dei centri per l’impiego;
  • Una piattaforma presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali nell’ambito del Siuss per il coordinamento dei Comuni.

L’apparato dei controlli Comprende anche i Comuni, responsabili in primo luogo, delle verifiche anagrafiche. Si tratta, nello specifico, di controlli su residenza e di soggiorno, finché non sarà realizzata l’Anagrafe Unica.

Le criticità secondo l’ANCI

“L’Anci è come sempre disponibile a collaborare a tutte le misure che puntano a contrastare la povertà e sostenere il lavoro come il reddito di cittadinanza. Ma i Comuni devono essere messi nelle condizioni di fare al meglio la propria parte verso i cittadini. Occorre quindi risolvere alcune criticità relative alla definizione dei progetti di pubblica utilità, alle verifiche anagrafiche e al potenziamento del personale destinato a questi servizi, primo tra tutti il servizio sociale. Auspichiamo che queste criticità vengano risolte in sede di dibattito parlamentare, avendo già registrato la disponibilità del Governo ad introdurre dei correttivi”. 

Così l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Palermo, Giuseppe Mattina, che oggi ha rappresentato l’Associazione nel corso dell’audizione alla Camera sulla conversione in legge del decreto che istituisce reddito di cittadinanza e quota 100.

Mattina ha inoltre ricordato che nel passaggio al Senato sono state già accolte significative richieste dell’Anci relative al reclutamento del personale, ma occorre anche “una deroga ai limiti di spesa per le risorse umane dei Comuni per poter sostenere l’impatto organizzativo degli uffici comunali, in particolare anagrafe e servizi sociali, derivante dall’attuazione delle misure per la concessione del reddito di cittadinanza. Serve inoltre maggiore flessibilità e continuità nell’utilizzo dei fondi comunitari e nazionali di contrasto alla povertà”.

Al termine della riunione Anci ha consegnato ai commissari un documento con le osservazioni e le proposte emendative.