L’analisi e i dati complessivi di tutte le iniziative bancarie sul territorio tra moratorie alle
rate, finanziamenti agevolati e plafond per investimenti e sviluppo

Ammontano ad oltre 1,8 miliardi di euro le quote sospese a Pmi e famiglie in Toscana,
dal 2009 ad oggi, con le varie moratorie sulle rate dei finanziamenti per affrontare il
protrarsi della crisi economica. A questo quadro vanno aggiunti i 329,6 milioni di euro dal
Plafond Progetti Investimenti Italia, previsto nel Accordo per il credito 2013 tra l’ABI e le
altre Associazioni di impresa e operativo da settembre 2013.
Questo il focus specifico su tutte le iniziative messe in campo, nel corso della crisi, dal
mondo bancario con Istituzioni, Associazioni di impresa e Associazioni dei consumatori
attraverso moratorie alle rate, finanziamenti agevolati e plafond per investimenti e
sviluppo. I dati sono stati elaborati in vista della conferenza “Per la ripresa”, organizzata
a Pisa alla Scuola Normale Superiore il prossimo 20 febbraio per il ciclo “Incontri in
Normale”, cui parteciperà il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli.

Continua la fase di indebolimento delle attività produttive in Toscana: nell’industria
l’attività si è contratta nel 2013, soprattutto per la persistente debolezza della domanda
interna. Le esportazioni hanno fornito un contributo positivo nei settori di specializzazione
regionale quali la moda e la meccanica. È proseguita la fase recessiva nell’edilizia, sia nel
comparto residenziale sia in quello delle opere pubbliche. Nei servizi si sono contratti le
vendite al dettaglio, i flussi turistici degli italiani e i movimenti di merci negli scali toscani.
In questo scenario, il mondo bancario – legato alla sua essenza prettamente commerciale
– sconta gli effetti delle fragilità del sistema produttivo e dei problemi della mancata
crescita. Infatti, l’espansione del credito trova un vincolo spesso insormontabile nel
fortissimo aumento del costo del rischio, con il risultato che in Toscana a novembre 2013
il rapporto sofferenze/impieghi ha raggiunto il 10,5%, con sofferenze per oltre 12,1
miliardi di euro (circa l’8% il rapporto sofferenze/impieghi della media nazionale; 7,2%
nell’Italia Centrale).

IMPRESE
In questa fase di crisi, il consolidamento del rapporto tra banche e imprese ha prodotto
risultati importanti: l’Avviso comune per la sospensione dei mutui ha rappresentato la
prova più tangibile di quanto le banche siano vicine alle imprese. Con le “Nuove misure
per il credito alle Pmi”, avviate a febbraio 2012, le banche a livello nazionale hanno
sospeso 114.000 finanziamenti a livello nazionale (che si aggiungono ai 260.000
dell’Avviso comune scaduto il 31 luglio 2011), pari a 34,9 miliardi di debito residuo (in
aggiunta ai 70 miliardi dell’Avviso comune) con una liquidità liberata di 5,4 miliardi (oltre
ai 15 miliardi di euro con l’Avviso comune).
In particolare, in Toscana attraverso l’Avviso comune sono state accolte 20.934 domande
di sospensione per un ammontare della quota sospesa di 1,2 miliardi di euro; con le
Nuove misure per il credito alle Pmi sono state accolte 8.934 domande di sospensione
per un ammontare della quota sospesa di 498,5 milioni di euro; con l’Accordo per il

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credito 2013, secondo i dati più recenti a dicembre, sono state accolte 515 domande di
sospensione per 23,5 milioni di euro di quote sospese.

Sempre nell’ambito dell’Accordo “Nuove misure per il credito alle Pmi”, da gennaio 2013
è pienamente operativa l’iniziativa “Progetti investimenti Italia” avviata da ABI e
tutte le Associazioni rappresentative del mondo imprenditoriale (alla presenza del
Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero dello Sviluppo Economico) al fine,
tra l’altro, di favorire la crescita degli investimenti delle imprese. Si tratta di un Plafond
complessivo di 10 miliardi di euro rivolto alle Pmi, in bonis, che vogliano effettuare
investimenti in beni materiali e immateriali strumentali all’attività di impresa. In Toscana,
a dicembre 2013, sono stati erogati 930 finanziamenti per 329,6 milioni di euro pari
all’8,9% del totale nazionale.

FAMIGLIE
Con la moratoria dei mutui alle famiglie, dal periodo di avvio della sospensione del
rimborso delle rate di mutuo sino a marzo 2013, le banche hanno sospeso circa 98.781
mutui, pari a 10,9 miliardi di debito residuo con una liquidità liberata di 690 milioni di
euro. In Toscana i contratti di mutuo che hanno usufruito di questa opportunità sono stati
9.871. Ciò significa una liquidità in più per le famiglie sul territorio colpite dalla crisi pari
a 76,6 milioni di euro, circa il 10,3% dell’ammontare complessivo sospeso.

Nel frattempo, da maggio 2013, è pienamente operativo il Fondo di solidarietà per
l’acquisto della prima casa, iniziativa che rappresenta la misura pubblica di raccordo
con la moratoria dell’ABI concordata con le Associazioni dei consumatori e portata avanti
dal 2010. Ad oggi, a livello nazionale sono 10.350 le famiglie che hanno potuto
sospendere per 18 mesi il pagamento delle rate dei mutui, per un controvalore di 988,5
milioni di euro di debito residuo. In Toscana si tratta di 508 famiglie, per un controvalore
di oltre 54,5 milioni di euro di debito residuo.

FONTE: Abi (Associazione bancaria italiana)