Ormai legge ma ancora fa tanto discutere. Su Reddito di Cittadinanza e finti divorzi, in aumento nelle ultime settimane, potrebbe essere tutavia scritta la parola fine. Scopriamone di più.
Non solo il raddoppio dei cambi di residenza. “Improvvisamente” sta lievitando un’altra curiosa statistica: si sta infatti registrato un boom di finti divorzi.
Gli aumenti di cambi di residenza e variazioni dello stato di famiglia erano segnalati dalle anagrafi agli uffici comunali fin da novembre, ma a gennaio, e ancor di più nei primi giorni di febbraio, stanno diventando clamorosi: raddoppio di cambi di residenza a Palermo, raddoppio a Crotone, +20% a Bari, +20-30% a Napoli.
Stanno aumentando sempre di più le segnalazioni dei CAF territoriali riguardanti le irregolarità nelle domande per il sussidio, che vanno presentate entro il 6 marzo. E a quanto dicono questi dati, queste richieste sarebbero basate su trucchi e atti falsi, così da rientrare nei parametri stabiliti dal Governo.
Reddito di Cittadinanza e finti divorzi: un emendamento arginerà la pratica?
La Lega ha dunque presentato in Parlamento – dove il decreto sarà convertito in legge – un emendamento che, se approvato, imporrà a tutti coloro che faranno domanda per il reddito di cittadinanza e che si siano separati o divorziati dopo il 1 settembre 2018, di certificare con “apposito verbale della Polizia Municipale” di non risiedere effettivamente più insieme.
Il reddito di Cittadinanza in breve
Il reddito di cittadinanza è un contributo, dispensato individualmente ai possedenti di nazionalità italiana, comunitaria, extracomunitaria e di permesso di soggiorno a lungo periodo, per accompagnare tutta la vita del beneficiario.
Grazie ad esso, quindi, viene garantito un aiuto ai cittadini che:
- Hanno perso un lavoro per cause esterne;
- Non hanno reddito;
- Hanno un reddito troppo basso