Quota 100, il Decreto è in Gazzetta Ufficiale. Pubblicato nella serata di ieri: questa è la misura che permetterà di anticipare la pensione così come prevista dalla Legge Fornero.
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto che rende legge la Quota 100, approvata nelle scorse settimane.
Quota 100, il Decreto è in Gazzetta Ufficiale
Il decreto legge su reddito di cittadinanza e quota 100 è uscito finalmente in Gazzetta Ufficiale. Si tratta del Decreto Legge numero 4/2019 che entrerà ufficialmente in vigore il 29 Gennaio 2019 ed inizierà, quindi, l’iter parlamentare per la conversione in legge; ci sono 60 giorni di tempo durante il quale, come di consueto, Camera e Senato potranno apportare modifiche ed integrazioni al testo governativo.
Ora il ministero del Lavoro e l’Inps stanno mettendo a punto la prima circolare che verrà diffusa dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, per far partire a tutti gli effetti gli strumenti legati alla riforma pensioni.
Il primo ovviamente è legato Quota 100 (62 anni di età anagrafica+38 anni di contributi), ma in ‘allegato’ ci sono anche proroghe di Opzione Donna e Ape Sociale, le uscite dal mondo del lavoro a 41 anni per i precoci e a 42 anni e 10 mesi per gli altri lavoratori.
Il Calcolo dei Contributi
Per Quota 100 è valido qualsiasi tipo di contributo. Tuttavia, per quanto riguarda i contributi figurativi, ossia quelli versati dall’Inps senza alcun onere per l’interessato nei periodi in cui questo non ha potuto svolgere la normale attività lavorativa (come durante il congedo di maternità), dovrebbe continuare a valere quanto stabilito dalla Legge 153/1969.
In base a questa legge – solo nel caso dei dipendenti privati – ai fini del raggiungimento della pensione almeno 35 anni di contribuzione deve essere raggiunta al netto dei contributi accreditati durante la malattia o la disoccupazione ordinaria.
Tolto questo limite, quindi, per Quota 100 varranno i contributi obbligatori, figurativi, da riscatto o volontari.
I punti salienti del decreto legge sono ormai noti anche se molte questioni dovranno essere regolate dal punto di vista amministrativo. Spicca in particolare:
- la quota 100 con 62 anni e 38 di contributi per il triennio 2019-2021 con finestre mobili trimestrali (prima uscita al 1° aprile 2019 per i lavoratori del settore privato e 1° agosto 2019 per il pubblico impiego);
- lo stop retroattivo degli adeguamenti dei requisiti contributivi per la pensione anticipata (restano dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2026 fissati a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne) con l’introduzione però di finestre mobili trimestrali;
- la proroga di un anno dell’ape sociale (invariate le categorie beneficiarie);
- la proroga dell’opzione donna alle nate nel 1960 (1959 le autonome) che abbiano 35 anni di contributi al 31.12.2018;
- la pace contributiva e il riscatto agevolato della laurea fino al compimento del 45° anno di età (se i periodi che formano oggetto di riscatto ricadono nel sistema contributivo).
Per il comparto scuola e Afam si riaprono i termini per la presentazione delle domande di collocamento a riposo (entro il 28 febbraio 2019) per chi raggiunge i requisiti nel 2019. Arriva poi il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza che in sostanza rappresentano un’evoluzione dell’attuale reddito di inclusione. Nel provvedimento non c’è la nona salvaguardia pensionistica, una questione che il Governo aveva promesso di risolvere lo scorso anno.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it