consigli-anna-cantagallo-mindset-dinamicoAbbiamo intervistato la dott.ssa Anna Cantagallo, specialista in neurologia e medicina riabilitativa, a proposito di un concetto sempre più diffuso; un concetto che ha rivoluzionato la cultura del successo nel mondo anglosassone ed ora anche qui da noi.


Questo concetto risponde al nome di mindset, che in italiano si potrebbe tradurre con “modo di pensare” o “mentalità”.

 

Per introdurre questo tema la dott.ssa Anna Cantagallo condivide con noi una interessante citazione dell’autore indiano Amit Ray: “La mente è uno specchio flessibile, aggiustala per vedere un mondo migliore”.

 

Il mindset infatti riguarda proprio il nostro rapporto con la realtà e gli schemi mentali che utilizziamo per interpretarla.

 

In buona sostanza è quella che una volta avremmo chiamato la nostra filosofia di vita.

 

Ma la cosa interessante è che questo insieme di credenze e convinzioni ha un immenso impatto sulla nostra qualità di vita e sui risultati che possiamo ottenere.

 

E che, come confermano numerosi studi, il segreto del successo è molto più correlato al mindset che al talento.

 

Quanti tipi di mindset esistono? Ce lo spiega Anna Cantagallo di BrainCare.

 

Ciascuno di noi ha un proprio mindset, che si costruisce negli anni in base alle esperienze fatte e a come le abbiamo recepite a livello emozionale e intellettuale.

 

Anche se tutti siamo consapevoli di quali siano le nostri convinzioni sui vari argomenti, ciò che sappiamo di noi è in realtà solo la punta dell’iceberg.

 

Infatti gran parte del processo attraverso cui costruiamo il nostro sistema di valori è inconscio e dipende dalle nostre reazioni agli stimoli che abbiamo ricevuto nell’ambiente in cui siamo cresciuti.

 

Siamo cresciuti in un ambiente disfattista o possibilista?

 

Siamo abituati a focalizzarci più sui problemi o sulle soluzioni?

 

Andando in profondità sarà facile che ciascuno di noi possa trovare dentro se stesso delle “convinzioni limitanti”, dei veri e propri file installati all’interno della propria mente in seguito a esperienze deludenti o dolorose.

 

Nella maggior parte dei casi abbiamo installato questi file inconsciamente, innescando  una serie di reazioni comportamentali correlate a queste convinzioni limitanti.

 

Anna Cantagallo ci spiega questa dinamica attraverso un esempio:

 

“Un bambino che non abbia ricevuto adeguate attenzioni dal suo nucleo familiare potrebbe aver sviluppato la convinzione limitante di valere poco.

 

Questo lo avrà portato di conseguenza a chiedere poco per se stesso, e a porsi degli obiettivi molto limitati; di contro, il fatto di aver ottenuto poco, avrà rafforzato la sua convinzione di valere poco”.

 

L’esempio delinea in maniera molto chiara le interazioni fra sistema di credenze e realtà.

 

Ovviamente le variabili e le sfumature di questo gioco di interazioni sono moltissime, tuttavia possiamo suddividere i tipi di mindset secondo due macro-categorie:

 

  • il mindset statico;
  • il mindset dinamico.

Avere un mindset statico significa avere un modo di concepire la realtà sempre uguale e poco propenso ai cambiamenti.

 

Al contrario avere un mindset dinamico significa essere disponibili ai cambiamenti, saper vedere gli ostacoli come delle sfide e gli errori come opportunità di crescita, vedersi come persone in continuo mutamento.

 

Secondo la dott.ssa Anna Cantagallo tutti noi possiamo lavorare sul nostro mindset, a prescindere dal nostro passato, e allenare la nostra mente per avere sempre un mindset di tipo dinamico.

 

I benefici, come vedremo più avanti, sono molteplici.

 

Le correlazioni tra mindset e successo

 

In che modo un mindset dinamico facilita il successo nei diversi ambiti della vita? L’argomento è stato oggetto di uno studio che ha coinvolto un gruppo di studenti cileni.

 

L’obiettivo era comprendere in che misura i loro risultati accademici fossero influenzati da due fattori: lo status socio-economico e il mindset.

 

Lo studio, condotto da Claro, Paunesku e Dweck (2016), ha rivelato tre cose:

 

  • lo status socio-economico ha avuto una forte influenza sui risultati scolastici, per cui gli studenti nati e cresciuti in famiglie povere sono stati tendenzialmente svantaggiati
  • gli studenti con un mindset dinamico avevano migliori prestazionidi quelli con un mindset statico
  • gli studenti con un background familiare problematico e cresciuti in condizioni di difficoltà economica ma con un mindset dinamico avevano risultati accademici brillanti.

 

Da qui risulta quindi come, ai fini del successo, avere un mindset dinamico sia molto più importante di avere delle condizioni socio-ambientali favorevoli. 

 

Questo discorso ovviamente non si limita al contesto scolastico e accademico, ma si può estendere a ogni ambito della vita: dalla famiglia al lavoro, dalle relazioni interpersonali alle proprie sfide giornaliere.

 

Come si può, quindi, adottare un mindset dinamico?

 

Il primo, essenziale passo è avere consapevolezza del proprio mindset, come dice la Dott.ssa Anna Cantagallo:

 

“Sarà dunque necessario guardare dentro noi stessi, diventando sempre più consapevoli di come reagiamo agli stimoli, percepiamo gli eventi e gestiamo la nostra risposta razionale ed emotiva.

 

La sincera e onesta accettazione di ciò che siamo ora sarà dunque un elemento fondamentale: solo se vediamo e comprendiamo le nostre convinzioni limitanti saremo in grado di sostituirle con altre più edificanti e utili al nostro successo”.

 

Creare un mindset dinamico: 5 consigli di Anna Cantagallo

 

Ma quando si parla di mindset la consapevolezza non basta: è necessario che dalla teoria si passi alla pratica, per non vanificare ogni sforzo compiuto.

 

Come fare?

 

Anna Cantagallo ci introduce all’interno del suo programma Mente Giovane, che raccoglie i più efficaci esercizi e strategie per una mente giovane e dinamica, direttamente dal mondo delle neuroscienze.

 

E ci offre 5 preziosi consigli per creare un mindset dinamico e imparare a vedere la realtà da una nuova prospettiva.

 

1 –     Non indugiare in lamentele


Le persone con un mindset dinamico hanno la straordinaria abilità di non indugiare in lamentele e di sapersi rialzarsi dopo ogni caduta.

 

Questo perché hanno compreso che ogni caduta è un tesoro che contiene migliaia di preziose informazioni su come correggere la rotta per arrivare in maniera più diretta al traguardo.

 

Al contrario lamentarsi è una pratica poco utile in quanto le nostre energie sono spese nel contemplare i problemi più che nell’escogitare le soluzioni.

 

Focalizzarci su ciò che non va ci farà inoltre sentire maggiormente in balia delle circostanze anziché protagonisti attivi della nostra vita.

 

2 –     Accogliere il cambiamento

 

“Chi ha un mindset dinamico ha capito che la vita è fatta di continui cambiamenti, anzi si potrebbe dire che il cambiamento sia la vera e propria essenza della vita” prosegue Anna Cantagallo.

 

Scappare dal cambiamento, oppure negarlo, è un po’ come lottare contro i mulini a vento: un’impresa titanica e inesorabilmente destinata al fallimento.

 

Il cambiamento invece va invitato ed accolto nella nostra vita, così come si invita un buon amico nella propria casa.

 

Questo ci permetterà di affrontare con entusiasmo ogni nuova sfida e di essere duttili nelle nostre capacità e qualità: come l’acqua si adatta nel suo percorso alle anse del fiume e alle rocce che incontra, così noi dobbiamo accogliere ed assecondare il cambiamento, senza “sbatterci il naso contro”.

 

3 –    Imparare quando agire e quando aspettare

 

Non possiamo sempre avere il controllo su tutto: fa parte del gioco della vita. Saper accettare questa regola è fondamentale per non sprecare le nostre energie in imprese impossibili.

 

Ovviamente questo non significa adottare un atteggiamento di passiva accettazione rispetto a tutto ciò che accade!

 

Bisogna piuttosto imparare l’arte di lasciare la presa quando è necessario.

 

Ma anche a fare tutto il possibile ed il meglio quando invece abbiamo la possibilità di intervenire.

 

Per aiutarci a capire questa sottile arte Anna Cantagallo usa una metafora presa dal mondo della natura:

 

“Quando vogliamo coltivare una pianta letteralmente “prepariamo il terreno” per favorire, con una serie di azioni, la sua nascita e il suo sviluppo, ma sappiamo che il processo di crescita della pianta avviene da sé, con i suoi tempi e modi.

 

Nessuno si sognerebbe di tirare la pianta per i germogli per farla crescere più in fretta: non servirebbe a nulla perché su questo fattore non abbiamo alcun controllo.

 

Così è anche nelle altre cose della vita: bisogna imparare a capire quando agire e quando attendere. Troppa acqua annega una pianta anziché nutrirla”.

 

4 –    Non preoccuparsi di dover piacere a tutti

 

Le persone con un mindset dinamico non hanno paura di parlare quando sentono l’esigenza di esprimersi e dire ciò che pensano o provano.

 

Non hanno paura di essere assertive. La loro preoccupazione principale è di essere fedeli a se stesse, e non di cercare di piacere a tutti.

 

Quando cerchiamo di accontentare tutti scontentiamo noi stessi, perché ci facciamo prendere dalle esigenze degli altri più che dalle nostre.

 

Così facendo perdiamo la nostra bussola e ci allontaniamo dai nostri obiettivi.

 

La verità è che nel gioco delle relazioni umane non è possibile accomodare tutte le persone: chi ha un mindset dinamico lo sa e agisce di conseguenza, difendendo ciò che ama.

 

5 –    Provare e riprovare

 

Tutti i grandi scienziati, inventori e artisti hanno sperimentato una più o meno lunga serie di fallimenti nella loro vita.

 

Non esiste un momento in cui si smette di sbagliare, in cui si è totalmente al riparo dall’errore.

 

Il segreto è provare e riprovare sempre, se possibile con leggerezza e senza troppo drammatizzare.

 

Non siamo noi ad essere “un fallimento”, è solo quella particolare strategia o strada che non ha funzionato.

 

Quindi davanti ad ogni porta chiusa siamo sempre liberi, se lo vogliamo, di fare retromarcia e tentare una nuova opportunità.

 

“Tutto questo ci fa capire” prosegue Anna Cantagallo “che abbiamo un potere molto maggiore di quello che sospettiamo, e che per riuscire a utilizzarlo è importante effettuare un cambio di prospettiva”.

 

Educarsi ad un mindset dinamico

 

Anna Cantagallo sottolinea quanto sia importante lavorare sulla propria forma mentis e sulle proprie convinzioni: questo ci permetterà di fondare le basi per una pratica solida e di successo.

 

Infatti tutto ciò che è stato detto sopra si regge su una premessa fondamentale, senza cui nessun cambiamento può avvenire: la convinzione che le nostre capacità possano svilupparsi ed evolversi lungo tutto l’arco della nostra esistenza, senza mai fermarsi.

 

Il nostro sviluppo, il modo in cui interpretiamo le sfide della vita e il modo per realizzare al meglio il nostro potenziale non potranno essere delegati al caso o agli eventi esterni, ma dovranno essere invece frutto di un impegno deliberato che ci vede protagonisti.

 

L’intelligenza, le qualità e le attitudini di base, i punti di debolezza e di forza, non sono elementi fissi e immutabili, ma possono essere modificati e migliorati col tempo e con l’impegno.

 

Il mindset come strumento per una mente giovane

 

Pertanto, la differenza tra una persona che ha successo e una che non ne ha, non sta nel talento innato quanto piuttosto nella mentalità. Potremmo dire che, in un certo senso, chi ha un mindset dinamico non invecchia mai.

 

Al contrario, gli sarà più facile mantenere una mente giovane e allenata perché abituata a pensare di poter fare piuttosto che chiedere che venga fatto.

 

Una mente giovane perché aperta al cambiamento e alle nuove sfide, sempre aggiornata e pronta a crescere e imparare.

 

Un mindset dinamico è nutrito da pensieri efficaci, che spingono l’individuo verso i propri obiettivi senza rinchiuderlo nella gabbia di vetro delle proprie paure e convinzioni limitanti” spiega Anna Cantagallo.

 

Altri elementi fondamentale saranno la flessibilità e la focalizzazione sul presente, che ci permetteranno di guardare gli stimoli e gli imput che riceviamo con attenzione e dalla giusta prospettiva.

 

O anche da una serie di prospettive diverse, per meglio analizzarli.

 

Dunque le modalità di risposta non dovranno essere automatizzate o uguali per tutti gli eventi: ogni circostanza, tempo, persona richiederanno percezioni, elaborazioni e risposte diverse. La mente giovane è una mente che riesce a discriminare stimoli diversi affrontandoli nel giusto modo, che non si uniforma a risposte già date perché comode, così da creare un mindset dinamico.