industria-musicale-fatturato-abitudini-utentiA quanto ammonta il fatturato dell’industria musicale? Quali sono le abitudini più comuni degli utenti? Come e dove ascoltiamo i brani musicali? E che cosa ci aspetta nel prossimo futuro?


Domande importanti e ricorrenti, si dirà. Alle quali negli ultimi giorni ha cercato di fornire una risposta Recovery Data in una sua approfondita infografica, dove fa il punto sull’evoluzione del business musicale.

 

Nell’auspicio di non perdere alcun dato di rilievo, cominciamo con il rammentare come i ricavi dell’industria musicale globale nel 2017 siano stati in crescita per il terzo anno consecutivo, con un aumento dell’8,1% rispetto all’anno precedente, con un trend positivo che ha interessato tutte le più importanti macro aree internazionali, a cominciare da Sud America (+ 17,7%) e Nord America (+ 12,8%) per passare poi a Asia & Australia (+ 5,4%) ed Europa (+ 4,3%).

 

Complessivamente, i ricavi dell’industria musicale ammontano a 15 miliardi di euro, con il 38% del fatturato che proviene dallo streaming (5,6 miliardi di euro, + 41,1% rispetto al 2016), il 30% dai supporti fisici (4,5 miliardi di euro, – 5,4% rispetto al 2016), il 16% dai download (2,4 miliardi di euro, – 20,5% rispetto al 2016) e il 16% da altre fonti (2,3 miliardi di euro).

 

Dove e come ascoltiamo la musica

Per quanto attiene i canali di fruizione della musica, emerge dalle ultime statistiche un consolidamento delle tendenze già note: l’utente medio utilizza supporti differenti per poter fruire della musica, con una prevalenza per la radio analogica (68%) e digitale (35%): quasi 9 utenti su 10 ascoltano musica (anche) attraverso una stazione radiofonica.

 

Cresce, tuttavia, anche la quota di coloro che ascoltano musica attraverso lo streaming di video. In un comparto in cui YouTube la fa da padrone, 3 utenti su 4 consumano contenuti musicali proprio mediante questi strumenti.

 

Pur minoritaria, è rilevante altresì la quota di coloro che ascoltano musica mediante streaming audio (lo fa il 45% degli utenti intervistati, con una prevalenza per gli strumenti gratuiti, piuttosto che a pagamento), e di coloro che invece utilizzano i supporti fisici (da notare che il 17% lo fa da vinile, piuttosto che da cd).

 

Emerge altresì che un utente medio ascolta musica per circa 17,8 ore la settimana (più o meno 2,5 ore al giorno) e che la fa in più occasioni e situazioni.

 

L’auto è certamente il luogo in cui si ascolta più musica (ammette di farlo il 66% degli utenti interessati) precedendo di poco la casa (63%): in questo caso, gli utenti segnalano come ascoltare musica aiuti a svolgere più piacevolmente delle faccende domestiche, come cucinare o fare le pulizie (54%) mentre chi ascolta musica in auto lo fa principalmente mentre si va a scuola o al lavoro.

 

Non solo: la musica sembra essere un irrinunciabile aiuto anche mentre si fa attività fisica (36%) e ancora prima di andare a dormire (19%), con il sonno di una buona fetta di persone che può proprio essere accompagnato più dolcemente dalla propria musica preferita.

 

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