pagamenti-pa-limite-30-giorni-ueGli uffici legali della commissione in un parere su commesse delle due maggiori stazioni appaltanti, Rete ferroviaria italiana e Anas, hanno delineato una regola sui pagamenti della PA: il limite dei 30 giorni per la UE non è derogabile.


Ricordiamo che era stata la Legge di Bilancio 2018 a ridurre la soglia di pagamento: a partire dal 1° marzo 2018, la PA, prima di effettuare a qualunque titolo il pagamento di un importo, deve prima controllare se il beneficiario è inadempiente all’obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento, con una nuova soglia al di sopra della quale scattano i suddetti controlli. La soglia è di 5000 euro.

 

Altresì previsto che, nel caso in cui l’esito del controllo preventivo dovesse esser positivo, i soggetti pubblici potranno sospendere il pagamento fino a 60 giorni, per consentire all’Agenzia delle Entrate – Riscossione di pignorare la somma.

 

Tuttavia, il termine di 60 giorni, dice il parere della Commissione UE:

 

«è da intendersi come un’eccezione alla regola generale del pagamento da parte degli enti pubblici in 30 giorni per cui tale termine deve interpretarsi in modo restrittivo».

 

Il parere era stato richiesto dall’Ance, l’associazione nazionale costruttori, che aveva denunciato pesantissimi sforamenti dei termini di pagamento dei due committenti.

 

Ricordiamo che il parere segue anche la questione che l’Italia è ancora maglia nera in Europa per i tempi di pagamento nei confronti delle imprese fornitrici ed è per questo motivo che già dal mese di febbraio scorso, la Commissione Ue ha riattivato, dopo 2 anni di stand by, la procedura d’infrazione per i ritardi con cui gli enti pubblici pagano le fatture alle imprese.

 

Sui debiti della PA si è anche espressa in questi giorni la nuova legge di bilancio 2019, con un emendamento specifico.