Decreto Fiscale 2019, sulla pace fiscale cosa cambia? Il decreto è legge, rispetto alla versione originaria ecco quali sono le modifiche apportate.
La pace fiscale è definitiva: infatti con la conversione in legge del D.L. n. 119/2018 si delineano tutte le misure previste dal Legislatore per chiudere le pendenze con il Fisco. La pace fiscale è una nuova misura, allo studio del Governo M5S e Lega, per la regolarizzazione delle pendenze tributarie con l’Agenzia delle Entrate Riscossione (AeR, ex Equitalia) e delle multe dovute a vario titolo, estendendosi anche ad accertamenti fiscali in corso o liti potenziali.
Tra le ultime novità vi sono la cancellazione della dichiarazione integrativa speciale e l’assenza della misura che prevedeva il saldo e stralcio delle cartelle non pagate per i contribuenti in difficoltà.
Senza dichiarazione integrativa speciale non sarà più possibile regolarizzare gli importi omessi nella dichiarazione dei redditi, tuttavia i contribuenti in debito potranno sanare solo quanto dichiarato al Fisco. D’altra parte il Parlamento ha approvato invece la sanatoria sulle sanzioni per gli errori formali commessi nella dichiarazione dei redditi.
Tra le altre misure delineate all’interno del testo del decreto rivisto c’è, tra l’altro, la definizione agevolata dei Pvc. Per la definizione agevolata dei processi verbali di constatazione, le novità riguardano i termini e la determinazione delle rate degli importi dovuti per la regolarizzazione. In particolare, si stabilisce che le rate successive alla prima devono essere versate entro l’ultimo giorno di ciascun trimestre e sul relativo importo sono dovuti gli interessi legali (da calcolare dal giorno successivo al termine per il versamento della prima rata).
Per un ulteriore approfondimento su tutte le misure previste dal nuovo decreto fiscale potete consultare il nostro articolo.