nuovo-piano-nazionale-liste-attesaPronto il nuovo Piano nazionale di Governo delle liste d’attesa per gli anni 2018-2020. Piano trasmesso alle Regioni per la necessaria Intesa.


Le liste d’attesa sono un grande problema del Sistema Sanitario Nazionale.

 

Come testimonia anche il XX Rapporto Pit Salute di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato (Tdm) i cittadini lamentano difficoltà di accedere al Ssn, per ritardi, burocrazia e costi.

 

Tra tutte, le liste d’attesa restano ai primi posti delle segnalazioni soprattutto per visite specialistiche: 40,3% le segnalazioni del 2016 fanno emergere che si attende di più in ospedale.

 

Segnalano nel 19% dei casi che la lunga attesa riguarda l’erogazione di una ecografia, nel 10,5% dei casi per una Tac e una radiografia, nel 10% dei casi. Tredici mesi di media per una mammografia, un anno per una colonscopia, stesso periodo per una visita oncologica o neurologica.

 

Insomma, tempistiche che non possono definirsi buone per un’efficiente Sistema Sanitario.

 

In queste ultime ore l’annuncio del Ministro Grillo sul nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (Pngla).

 

Annuncia il Ministro: “Ho trasmesso alle Regioni il nuovo Piano Nazionale per riportare la salute dei cittadini nelle priorità dell’azione politica. Il piano mancava da quasi 10 anni e conteneva generiche azioni di governo. Ora mettiamo regole certe e stanziamo fondi per dire basta alle attese infinite per una visita medica o un esame diagnostico”.

 

E continua: “Grazie ai 350 milioni previsti in Legge di Bilancio per il triennio 2018-20 aiuteremo i territori a potenziare i servizi di prenotazione implementando i Cup digitali e tutte le misure per rendere più efficiente il sistema.”

 

Le novità del Pngla

 

Il nuovo Piano nazionale di governo delle liste d’attesa (Pngla) per gli anni 2018/2020 è quindi pronto.

 

È stato inviato dal Ministero della Salute all’esame tecnico delle Regioni in vista della necessaria Intesa.

 

Ci saranno quattro classi di priorità per le prestazioni ambulatoriali (visite e analisi), con l’indicazione dei tempi massimi da rispettare. Al superamento la Asl dovrà intervenire con l’intramoenia e i cittadini pagheranno solo il ticket.

 

Le categorie previste per visite e analisi sono:

 

  • Urgente entro 72 ore;
  • Breve entro 10 giorni;
  • Differibile entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per le analisi;
  • Programmata entro 120 giorni.

 

Quattro classi anche per i ricoveri:

 

  • A (casi gravi) entro 30 giorni;
  • B (casi clinici complessi) entro 60 giorni;
  • C (casi meno complessi) entro 180 giorni;
  • D (casi non gravi) entro 12 mesi.

 

Ogni Regione avrà comunque la sua autonomia, ma il Ministero della Salute garantirà il monitoraggio dei percorsi diagnostico-terapeutici e delle prestazioni ambulatoriali in regime libero-professionale.

 

Per controllare la piena attuazione del Piano nazionale, sarà istituto presso il ministero della Salute l’Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa, composto da rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Agenas, delle Regioni, dell’Istituto Superiore di Sanità e dalle Organizzazioni civiche di tutela del diritto alla salute.

 

L’Osservatorio andrà a monitorare i servizi sanitari e le aziende sanitarie dovranno competere per offrire i servizi migliori.

 

Entro 60 giorni dalla stipula dell’Intesa, le Regioni dovranno adottare il loro Piano Regionale di Governo delle Liste di Attesa(Prgla).

 

In seguito, entro 60 giorni dall’adozione del Piano, le Aziende Sanitarie dovranno adottare un nuovo Programma Attuativo Aziendale o aggiornare quello in uso e provvedere all’invio alla Regione che monitorerà le iniziative e gli interventi attuati.