Scontro Salvini – Spataro: un tweet del politico avrebbe danneggiato indagini in corso. Così scoppia la polemica.
Un tweet di Salvini che parla di arresti fa perdere le staffe al procuratore capo di Torino.
Scontro a distanza tra il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il procuratore capo di Torino, il magistrato Armando Spataro. Il problema? Un tweet lanciato in rete questa mattina pochi minuti prima delle 9 dal vicepremier, in cui Salvini si complimentava con le forze dell’ordine per un’operazione che aveva colpito un’organizzazione mafiosa nigeriana operante a Torino. Salvini forniva anche il numero degli arresti, arresti che a quanto pare non erano stati ancora (tutti) eseguiti, vista la dura reazione del magistrato, il quale a stretto giro ha fatto notare come la notizia data dal ministro dell’Interno sia arrivata “mentre l’operazione era (ed è) ancora in corso con conseguenti rischi di danni al buon esito della stessa”.
Spataro bacchetta Salvini
E quindi Spataro ha bacchettato così Salvini: “Ci si augura che, per il futuro, il Ministro dell’Interno eviti comunicazioni simili a quella sopra richiamata o voglia quanto meno informarsi sulla relativa tempistica al fine di evitare rischi di danni alle indagini in corso”.
Il tweet della discordia è stato questo, pubblicato alle 8.57 del mattino dal profilo di Salvini: “49 mafiosi, colpevoli di estorsioni, incendi e aggressioni, sono stati arrestati poche ore fa dai Carabinieri in provincia di Palermo. Le buone notizie non finiscono qui. Altri 15 mafiosi nigeriani sono stati arrestati a Torino dalla Polizia, che poi ha ammanettato altri 8 spacciatori (titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari e clandestini) a Bolzano. Grazie alle Forze dell’Ordine! La giornata comincia bene!”.
Ma questi arresti, evidentemente, non erano stati ancora eseguiti e le ricerche di questi indagati erano ancora in corso. Spataro, risentito, ha spiegato in un comunicato stampa che le notizie date da Salvini non erano precise e ha fatto notare come da una comunicazione troppo tempestiva, in questo frangente, possano derivare danni alle indagini. La diffusione della notizia, dice anche Spataro, “contraddice prassi e direttive vigenti nel Circondario di Torino secondo cui gli organi di polizia giudiziaria che vi operano concordano contenuti, modalità e tempi della diffusione della notizie di interesse pubblico, allo scopo di fornire informazioni ispirate a criteri di sobrietà e di rispetto dei diritti e delle garanzie spettanti agli indagati per qualsiasi reato”.