legge-di-bilancio-2019-richieste-comuniLegge di Bilancio 2019: ecco le richieste dei Comuni, al termine del confronto con il Ministro dell’Economia.


Al termine dell’incontro con il ministro per l’Economia, Giovanni Tria, e con i viceministri Laura Castelli e Massimo Garavaglia, la delegazione di sindaci dell’Anci, guidata dal presidente Antonio Decaro e composta dai vicepresidenti Roberto Pella e Filippo Nogarin e dal sindaco di Novara, Alessandro Canelli, esprime preoccupazione relativamente ai contenuti della legge di bilancio e in particolare alle istanze dei Comuni.

 

Le richieste

 

I sindaci hanno presentato alcune richieste riguardanti soprattutto risorse dovute, che tuttavia non sono presenti nella legge di bilancio. Queste sono le principali:

 

  • Il contributo compensativo del passaggio dall’Imu alla Tasi, circa 300 milioni, che deve ristorare il maggior gettito Imu che dal 2014 i Comuni non possono più riscuotere e che, per un errore dello Stato, non è stato trasferito a 1.800 Comuni;
  • Il ripristino delle risorse tagliate con il dl 66 del 2014, altri 560 milioni, che, dopo diverse proroghe, scade nel 2018;
  • Il ripristino della facoltà di maggiorazione dell’imposta di pubblicità, venuta meno con la sentenza della Corte costituzionale, che fa crollare il prelievo al livello di vent’anni fa;
  • Le risorse relative all’edilizia giudiziaria, quantificate forfettariamente in 500 milioni.

 

“Ringraziamo il ministro della disponibilità a incontrarci molto celermente – commenta al termine dell’incontro il presidente dell’Anci Decaro – ma non vediamo garanzie su risorse che ci spettano. Si tratta, e lo abbiamo ribadito, di risorse dei Comuni, che lo Stato ci deve, per le quali non dovremmo trattare. E oltretutto, come abbiamo spiegato alla delegazione di governo, privarci di fondi ampiamente previsti perché dovuti, significherebbe esporre le amministrazioni comunali a gravi squilibri di bilancio. Voglio ricordare a tutti che i Comuni, con i loro bilanci, in primo luogo erogano servizi essenziali per i cittadini: devono cioè assicurare la manutenzione di scuole e strade e garantire livelli di welfare adeguati. E ricordo ancora che i Comuni hanno subito, negli anni, una riduzione di risorse sproporzionata. Senza le somme che chiediamo dovremmo fare i bilanci con un nuovo taglio. Una situazione che non sarebbe sopportabile”.

 

Un’apertura è stata registrata rispetto alla percentuale di perequazione (che, in attesa della ulteriore revisione dei parametri, dovrebbe restare al 45%) e alla progressione dell’accantonamento al fondo crediti dubbia esigibilità (75%).