chiamata-diretta-docenti-2018-emendamenti-ddl-granatoChiamata Diretta Docenti 2018, emendamenti a DDL Granato. La Gilda degli Insegnanti promuove con un’ampia sufficienza il disegno di legge Granato su ambiti territoriali e chiamata diretta e, per migliorarla ulteriormente, propone quattro modifiche.


Gli emendamenti sono stati illustrati dalla delegazione del sindacato in occasione dell’audizione in VII Commissione del Senato: il primo punta a tipizzare la prassi della riarticolazione della cattedra orario esterna a domanda del docente interessato; il secondo e il terzo mirano a prevenire l’uso improprio del potere dei dirigenti scolastici di assegnare i docenti alle classi, ai plessi e alle sezioni staccate se ubicate in altri comuni; il quarto interviene sull’assegnazione dei docenti ai posti di potenziamento, sollecitando che avvenga in base alle istanze degli insegnanti interessati, fatto salvo il principio della continuità didattica e il criterio del maggior punteggio nella graduatoria di istituto.

 

“La FGU-Gilda degli Insegnanti – si legge nel documento presentato a palazzo Madama – esprime parere favorevole all’abolizione della chiamata diretta e degli ambiti territoriali, istituti inutili, dannosi, odiosi e probabilmente incostituzionali, introdotti dalla legge 107/2015. Valutiamo positivamente il ripristino della sede di titolarità dei docenti, la costituzione delle reti di scuole e il limite a due comuni contermini ai fini della formazione delle cattedre orario esterne. Valutiamo con favore – continua il sindacato – anche il ripristino del diritto di scelta della sede per i vincitori dei concorsi in applicazione del principio del maggiore punteggio in graduatoria”.

 

“Esprimiamo, invece, qualche riserva sulla regionalizzazione dei ruoli del personale, qualora tale riorganizzazione dovesse costituire il presupposto dell’introduzione di trattamenti difformi, da regione a regione, per quanto riguarda lo stato giuridico ed economico dei docenti e la relativa contrattualizzazione, che riteniamo debba rimanere saldamente incardinata nell’alveo statale”.