Reddito di Cittadinanza, un tutor o navigator per ogni persona che ha in atto la prestazione assistenziale. La proposta arriva direttamente dal vicepremier Luigi Di Maio.
“Lo raggiungerà dovunque egli sia”, annuncia Di Maio, e lo spingerà a seguire le prassi necessarie per trovare un lavoro . Anche perché da questo dipende il suo bonus. Nelle misure relative al reddito di cittadinanza, misura bandiera M5S nella manovra, i centri per l’impiego “ci saranno”, poi “dovranno essere ristrutturati e ci mettiamo un miliardo l’anno. La cosa su cui stiamo investendo, però, è il cosiddetto tutor o navigator”.
Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro e delle Politiche sociali, lo dice a Radio Radicale. In poche parole il “tutor o navigator” associato a un individuo che abbia diritto al reddito di cittadinanza “lo raggiungerà dovunque egli sia“, lo spingerà seguire le prassi necessarie per trovare un lavoro o formarsi e “prenderà un bonus se farà assumere quella persona“, spiega Di Maio.
Lo stesso “tutor o navigator” poi, segnala il ministro, “sarà lui a farmi la scheda, come ministro del Lavoro”, per segnalare eventuali inadempimenti. Naturalmente, riconosce Di Maio, per creare la platea sufficiente di “tutor o navigator” per seguire i percettori della misura, “ovviamente faremo un piano di assunzioni straordinarie”.
Reddito di Cittadinanza: il tutor come nuova figura
Come spiega a Radio Radicale Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro e delle Politiche sociali, “quando una persona prende il reddito” di cittadinanza “ci sarà un tutor che lo raggiungerà dovunque egli sia e gli dirà ‘guarda se tu prendi il reddito devi fare quello che ti dico perché il mio obiettivo da tutor è farti assumere’“. Infatti “quella persona, il tutor, prenderà un bonus se farà assumere quella persona- prosegue Di Maio-. Quindi, dopodiché, il tutor dirà a chi prende il reddito ‘oggi ti devi formare per questo, devi fare questo lavoro di pubblica utilità a cui sei tenuto’, sarà lui a farmi la scheda, come ministro del Lavoro e a dirmi ‘questo sta rispettando gli impegni o non li sta rispettando e gli dobbiamo togliere il reddito’. Sarà lui a portarlo in una agenzia o in un centro per l’impiego per formarsi, o in un centro di formazione”.
Cioè, dettaglia il ministro, “io voglio mettere tutto in capo a delle persone, ovviamente faremo un piano di assunzioni straordinarie dei tutor in modo tale che quello possa essere il cosiddetto navigator che gli permette di seguire tutto il percorso e lo porta a trovare un lavoro, perché io voglio essere chiaro: il reddito è lavoro, è una misura di investimento nel capitale umano mai fatta in Italia che permetterà alle imprese di avere personale più qualificato rispetto a oggi”.