dl-migranti-e-sicurezza-approvazioneDL Migranti e Sicurezza: arriva l’approvazione. L’ONU, in risposta lo attacca immediatamente: violazioni dei princìpi sull’asilo e rischio di deriva razzista e xenofoba.


Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità il decreto che ha unificato i precedenti testi su sicurezza e migranti. Per il ministro dellʼInterno, Matteo Salvini, è “un passo in avanti per rendere lʼItalia più sicura”. Per l’ONU invece c’è una palese violazione dei princìpi sull’asilo e l’Organizzazione ha già annunciato che vigilerà attentamente sulla situazione.

 

Il messaggio di Salvini

 

#DecretoSicurezza, alle 12.38 il Consiglio dei Ministri approva all’unanimità! Sono felice. Un passo in avanti per rendere l’Italia più sicura. Per combattere con più forza mafiosi e scafisti, per ridurre i costi di un’immigrazione esagerata, per espellere più velocemente delinquenti e finti profughi, per togliere la cittadinanza ai terroristi, per dare più poteri alle Forze dell’Ordine. Dalle parole ai fatti, io vado avanti!”, dice il ministro dell’interno Matteo Salvini subito dopo il Cdm.

 

“Buona settimana Amici, si parte! Più da sinistra mi attaccano, più mi danno forza. Vi voglio bene!!! #DecretoSalvini”, aveva scritto sui social questa mattina.

 

L’ONU attacca il Decreto Legge

 

La posizione dell’ONU e dell’Unhcr sull’abrogazione della protezione umanitaria (e altri punti del decreto sull’immigrazione) è già chiara. Ed è parecchio distante dalla visione di Matteo Salvini. Una bocciatura senza sfumature del decreto sui migranti che il Parlamento Italiano ha approvato.

 

La stretta sulla protezione internazionale, la cancellazione di fatto del permesso per gravi motivi di carattere umanitario e la revoca della cittadinanza sono altrettanti elementi di preoccupazione per la struttura che tutela i diritti e il benessere dei rifugiati in tutto il mondo.

 

Già nelle settimane scorse l’organizzazione aveva attaccato Matteo Salvini, denunciando un clima violento e razzista nel nostro paese:

 

“Abbiamo intenzione di inviare personale in Italia per valutare il riferito forte incremento di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom”: lo annuncia a Ginevra Michelle Bachelet, neo Alto commissario Onu per i diritti umani, aprendo i lavori del Consiglio Onu per i diritti umani, riunito fino al 28 settembre, precisando che una squadra sarà inviata per motivi analoghi, anche in Austria.

 

Deriva razzista e xenofoba?

 

E i dubbi che la situazione in Italia stia sfuggendo di mano e che il Ministro dell’Interno stia dettando una linea razzista, xenofoba e autoritaria ci stanno tutti.

 

Secondo uno studio recente dell’Eurobarometro, l’errore di percezione commesso dagli italiani è quello più alto tra tutti i paesi dell’Unione Europea (+17,4 punti percentuali) e si manterrebbe ugualmente elevato anche se considerassimo la percentuale di tutti gli immigrati presenti in Italia – che, secondo i dati delle Nazioni Unite, corrispondono attualmente al 10% della popolazione (cresciuti di oltre 6 punti percentuali rispetto al 2007).

 

Il primo dato che emerge dall’analisi dimostra che, nell’intero contesto europeo, circa un terzo dei rispondenti (31,5%) non sa fornire una risposta sulla percentuale di immigrati che vivono nei loro paesi. In alcuni casi (Bulgaria, Portogallo, Malta e Spagna) la percentuale di chi non sa rispondere supera abbondantemente il 50%, mentre l’Italia si attesta al di sotto della media europea.

 

E ancora: di fronte al 7,2% di immigrati non-Ue presenti “realmente” negli Stati europei, gli intervistati ne stimano il 16,7%. Ma in questo caso il dato che riguarda l’Italia è quello più significativo: gli intervistati italiani sono quelli che mostrano un maggior distacco (in punti percentuali) tra la percentuale di immigrati non-Ue realmente presenti in Italia (7%) e quella stimata, o percepita, pari al 25%.

 

Gli altri paesi che mostrano un “errore percettivo” di poco inferiore a quello italiano sono il Portogallo (+14,6 punti percentuali), la Spagna (+14,4 p.p.) e il Regno Unito (+12,8 p.p.). Al contrario, la differenza tra la percentuale di immigrati “reali” e “percepiti” è minima nei paesi nordici (Svezia +0,3; Danimarca +2,2; Finlandia +2,6) e in alcuni paesi dell’Europa centro-orientale (Estonia -1,1; Croazia +0,1).

 

Di certo le proteste non mancheranno: e la piazza potrebbe rispondere come è stato fatto anche in occasione dello Scandalo Diciotti: vedremo se anche stavolta la risposta dell’Italia che non ci sta ed è favorevole all’accoglienza ed è contraria alle barricate si farà sentire, forte e chiara, come in quell’occasione.