Caso Diamanti da investimento: Class Action da parte di CODICI per richiedere il rimborso dei soldi investiti.
Nella ormai nota vicenda dei diamanti da investimento è arrivato un aggiornamento decisivo.
Dopo mesi di trattativa con gli istituti bancari e società di investimento, solo alcune Banche , come Monte Paschi di Siena, Intesa San Paolo e Unicredit, hanno deciso di risarcire del denaro investito dai propri clienti, dopo l’incontro voluto fortemente dall’Associazione CODICI.
Gli altri Istituti, come la IDB (Intermarket Diamond Business), che si è occupata della valutazione dei diamanti, e Banco BPM, che si è occupato della vendita ai propri clienti, si sono invece rifiutati di risarcire coloro che avevano investito nei beni rifugio di diverso valore rispetto a quello promesso. Ricordiamo che, per risolvere questa vicenda nel modo più equo, CODICI aveva proposto un accordo alle singole Società che prevedeva la possibilità di vendere il prezioso e rimborsare il proprio cliente della differenza del capitale investito. Tale proposta sarebbe stata a tempo determinato, non superiore a 6 mesi perché, nel caso non fosse andata a buon fine la vendita, il cliente doveva essere lasciato libero di scegliere come tutelare i propri diritti o al massimo accettare una eventuale offerta alternativa, che però non doveva essere inferiore all’investimento effettuato.
Si informano i cittadini che potranno rivolgersi all’Associazione CODICI, la quale ha dato il via alla procedura per intraprendere un’Azione di Classe, al fine di ottenere l’accertamento delle responsabilità e la condanna al risarcimento del danno in favore dei clienti consumatori, vittime delle pratiche commerciali scorrette poste in essere da IDB e MPM, negli anni che vanno dal 2011 al 2015.
Nello specifico, i comportamenti ritenuti scorretti riguardano la situazione in cui BPM , forte della fiducia che i propri correntisti avevano nella Banca, ha proposto agli utenti delle proprie filiali, attraverso la documentazione pubblicitaria ed informativa della IDB, di investire i propri risparmi in Diamanti, definiti “bene rifugio per eccellenza”.
Il prezzo di vendita dei diamanti è stato sovrastimato, così come l’aspettativa di apprezzamento del valore futuro dei diamanti. Naturalmente ne sono stati amplificati i vantaggi, come la facile liquidabilità e rivendibilità del diamante, quando invece l’unico canale di rivendita attraverso il quale avrebbero potuto essere realizzati i guadagni prospettati era rappresentato dagli stessi professionisti.
Informazioni che a distanza di tempo si sono rivelate false o fuorvianti e hanno influito sulla volontà dei consumatori, acquirenti dei diamanti.
CODICI ricorda ai cittadini coinvolti nello scandalo diamanti che possono ancora aderire alla azione di classe andando alla pagina web dedicata (www.codici.org) o contattandoci attraverso i seguenti canali: telefono 065571996 o mail segreteria.sportello@codici.org