Visite Fiscali e Certificazioni di Malattia: arriva la guida dell’INPS. L’Istituto di previdenza ha pubblicato un breve vademecum su come devono comportarsi i lavoratori, pubblici e privati, in caso di malattia e in occasione delle visite di controllo da parte del medico fiscale.
Visite Fiscali e Certificazioni di Malattia: arriva la guida dell’INPS
L’Inps nei giorni scorsi ha reso pubblica una Guida su proprio sito per i lavoratori, pubblici e privati, in caso di malattia. Il breve vademecum informa i lavoratori su cosa fare quando sono in malattia partendo dalle attestazioni telematiche di malattia fino alle visite di controllo con le fasce di reperibilità.
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La procedura
L’Istituto precisa che il primo passo da fare è contattare il proprio medico curante che redige e trasmette on line il certificato di malattia. L’attestato cartaceo, che indica solo la prognosi, cioè il giorno di inizio e di fine presunta della malattia, ed il certificato cartaceo, che indica la prognosi e la diagnosi, sono accettati solo quando non è possibile la trasmissione telematica.
Il lavoratore deve prendere nota del numero di protocollo del certificato e controllare l’esattezza dei propri dati anagrafici e dell’indirizzo di reperibilità per la visita medica, inseriti dal medico curante. Egli stesso può direttamente verificare tramite il servizio apposito su www.inps.it, con le proprie credenziali, la corretta trasmissione telematica della certificazione. Nel certificato il medico può al bisogno inserire l’indicazione dell’evento traumatico e la segnalazione delle agevolazioni per cui il lavoratore, sia esso privato o pubblico, sarà esonerato dall’obbligo del rispetto della reperibilità da parte dei medici fiscali.
Visite di controllo
Le visite mediche di controllo possono essere disposte d’ufficio dall’Istituto o su richiesta del datore di lavoro per i propri dipendenti. Nonostante la riforma della Pubblica Amministrazione le fasce di reperibilità tra dipendenti pubblici e privati sono rimaste differenti. In particolare i lavoratori privati sono tenuti a essere reperibili nelle fasce 10-12 e 17-19. I lavoratori pubblici, invece, nelle fasce 9-13 e 15-18.
Se il lavoratore risulta assente alla visita domiciliare viene invitato a recarsi, in una data specifica, presso gli ambulatori della struttura territoriale INPS di competenza. È comunque tenuto a presentare una giustificazione valida per l’assenza per non incorrere in eventuali azioni disciplinari da parte del datore di lavoro.
L’Inps ricorda, inoltre, che se il lavoratore vuole rientrare al lavoro prima della fine prognosi indicata sul certificato, occorre necessariamente chiedere al medico che ha redatto il certificato la rettifica della prognosi, da inoltrare all’Inps attraverso il servizio di trasmissione telematica. Per i dipendenti pubblici, è prevista anche la facoltà di rivolgersi, nei soli casi di assenza o impedimento assoluto del medico che ha redatto il certificato, ad altro medico per ricevere un certificato rettificativo della prognosi.