governo-revoca-concessioniIl Governo vuole avviare la revoca di parecchie Concessioni, tramite una ricognizione ad ampio raggio che va dalle Autostrade alle TLC. Scopriamone di più.


Da un lato la revoca della concessione ad Autostrade, dall’altro una revisione complessiva del sistema delle concessioni volta a difendere l’interesse pubblico. Sono queste due strade a cui lavora il governo, che punta a chiudere il dossier Autostrade prima dell’autunno.

 

Ma nel mirino della revoca delle concessioni non solo le autostrade: anche le telecomunicazioni.

 

Autostrade

 

Dopo la tragedia del Ponte Morandi, il piano del governo dovrebbe prevedere un decreto legge per annullare, e non revocare, la concessione autostradale. In questo modo l’esecutivo riuscirebbe a evitare il massacro delle sanzioni previste dal contratto tra lo Stato e Autostrade, pesantissime nel caso di una revoca “ora e subito”.

 

La revoca della concessione nel caso in cui venisse accertato il grave inadempimento, e il successivo affidamento ad Anas di tutte le tratte autostradali che rientrano nella Convenzione, al momento resta la prima strada. Ma bisognerà attendere le carte che Aspi invierà al Mit in risposta alla contestazione partita nei giorni scorsi.

 

Ma Atlantia non perde tempo e va al contrattacco. Il cda ha fatto sapere di aver “avviato le veriche relative all’impatto” della lettera di contestazione del Mit “in merito agli strumenti nanziari del Gruppo”. La holding che controlla Autostrade valutera’ anche gli effetti delle continue “esternazioni”. Il titolo del gruppo che fa capo alla famiglia Benetton continua a scivolare in Borsa.

 

Telecomunicazioni e altro

 

Non solo le concessioni autostradali. Il Governo vuole avviare una ricognizione su 35 mila contratti in numerosi settori, come le telecomunicazioni, dove potrebbero essere coinvolte società come Mediaset. Ad annunciarlo per primo è stato il sottosegretario alla Presidenza Giancarlo Giorgetti. Stefano Buffagni chiarisce le intenzioni del Governo.

 

Il sottosegretario concorda con Giorgetti

 

“e aggiungo le concessioni ferroviarie e radiofoniche, dell’acqua minerale, delle tlc e delle tv, le derivazioni idroelettriche. Se qualcuno in passato ha fatto favori a queste aziende concessionarie – sottolinea l’esponente dei 5 Stelle – è arrivato il momento di fare ordine. Questa è roba di tutti su cui c’è chi ci fa il business con ricavi spropositati. Il privato è sempre benvenuto, ma noi dobbiamo difendere gli interessi del pubblico”.

 

Si va dunque dall’energia ai rifiuti, dalla pulizia delle strade alle spiagge. Nel settore giochi sono 225 le concessioni che riguardano scommesse sportive e ippiche, Totocalcio e Totogol, 202 le sale bingo.