spesa-sanitaria-nuova-legge-anti-corruzioneSpesa sanitaria: una nuova legge anti-corruzione annunciata dal Ministro della Giustizia Bonafede. Ecco alcune anticipazioni.


Duro affondo del Ministro Bonafede sulla corruzione in ambito sanitario, un problema che è tornato sulle prime pagine dei giornali dopo il recente caso di arresto del Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nell’ambito di un’indagine su nomine e concorsi nel sistema sanitario lucano. Nello scandalo sanità che ha travolto la Regione Basilicata, sono finiti in carcere i Direttori di diverse aziende provinciali locali, il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Matera, un dirigente del Centro oncologico regionale della Basilicata di Rionero e anche il direttore generale della Asl di Bari.

 

Da un’analisi effettuata, in Italia risultano casi di malagestione delle strutture sanitarie pubbliche in un’azienda sanitaria su quattro. Secondo lo studio sulla percezione della corruzione, condotto dai maggiori centri di ricerca italiani, ammonterebbe al 37% il numero delle aziende sanitarie in cui si sono verificati episodi di corruzione negli ultimi 5 anni.

 

L’ombra della cattiva gestione cala in particolare sulla spesa per beni e servizi, sulla realizzazione delle opere e sulle assunzioni clientelari. Fatture gonfiate per le spese delle mense, lavanderie, riscaldamento e beni di ogni genere. L’acquisto di strumenti medici avviene spesso senza gara pubblica e questo genera una dispersione di costi impressionante.

 

Non a caso, i danni della corruzione in questo settore costano circa 6,4 miliardi di euro e quella nella sanità, viene definita a buon ragione dal Ministro Bonafede come “una delle forme più spregevoli della corruzione, perché lucra sulla salute dei cittadini”.

 

Non basta, secondo CODICI, riportare misure di comportamento per i dipendenti pubblici o regolamentazioni più stringenti e trasparenti delle procedure.

 

Questo fenomeno di sciacallaggio, come viene definito dallo stesso Ministro, deve essere arginato dal momento che toglie risorse vitali ai servizi per i cittadini che hanno diritto alle cure.

 

“In Basilicata è già emerso dall’indagine sui Concorsi truccati come siano delle “inutili zavorre” coloro che si candidano senza raccomandazione – afferma il Segretario Nazionale di CODICI Ivano Giacomelli – e anche nel resto d’Italia è noto il problema della corruzione in ambito sanitario, perciò – prosegue Giacomelli –  troviamo che sia necessario un processo di moralizzazione profonda non soltanto per il futuro, ma anche per i tanti errori del passato, che sono stati pagati solo ed esclusivamente sulla pelle dei cittadini”.