Candidatura Olimpiadi a Torino: la Appendino minaccia le dimissioni e non molla, ed è scontro con la giunta grillina.
I 23 consiglieri del M5S alla sindaca: “Ritiri la candidatura della città ai Giochi invernali”. Lei non cede: pronta a lasciare. Muro contro muro fino a notte fonda. Oggi la prima cittadina a Roma per illustrare la bozza di dossier a Palazzo Chigi. Al centro del contendere la candidatura di Torino ai Giochi del 2026 e il dossier che Alberto Sasso, l’architetto da Beppe Grillo, incaricato dai Comuni dell’Unione Montana, sta mettendo a punto per il Coni e per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti.
I consiglieri pentastellati, a poche ore dalla missione della prima cittadina a Palazzo Chigi per consegnare un estratto del dossier, hanno chiesto non solo di vedere il dossier, ma hanno fatto sapere alla sindaca, che non si era presentata in riunione, che sarebbe uscita una posizione ufficiale del gruppo contro la candidatura di Torino.
La pensano come lei anche i ministri Danilo Toninelli e Riccardo Fraccaro che hanno dimostrato di apprezzare il modello proposto da Torino. Ma il problema non è a Roma, bensì a Torino. Oltre ai cinque ormai noti consiglieri comunali contrari alle Olimpiadi infatti, il fronte dei no pare essersi infatti allargato.
In questo caos fa breccia anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: “ad occhio e croce ha più possibilità di vincere” la candidatura ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026 “una città come Milano, che non ha mai fatto un’Olimpiade ma che è reduce da un successo come quello di Expo ed è considerata una città internazionale, piuttosto che una città che ha fatto la stessa Olimpiade 12 anni fa”.