affido-condiviso-parita-genitorialeAffido condiviso: parità genitoriale, CODICI chiede al nuovo Governo di riportarla al centro del dibattito.


Da una ricerca di CODICI emerge che nel 97,2% dei casi i figli vengono affidati alla madre. Tra gli obiettivi in programma del nuovo Governo M5Stelle- Lega compare un punto fondamentale per noi di CODICI, rappresentato dal Diritto di famiglia, una tematica su cui ci siamo battuti più volte durante questi anni.

 

CODICI chiede di portare al più presto sul tavolo delle trattive la riorganizzazione delle modalità con cui avviene oggi l’affido condiviso dei figli di genitori separati in Italia.

 

Nella nota del programma di Governo si legge che sarebbe al vaglio una rivalutazione del mantenimento in forma diretta senza alcun automatismo circa la corresponsione di un assegno di sostentamento.

 

L’Associazione CODICI, nel lavoro quotidiano di assistenza legale e realizzazione di campagne a favore dei padri separati, che pagano questo scotto di aver lasciato la casa dopo la separazione, chiede al nuovo Governo di lavorare nella direzione dell’affido condiviso e della bigenitorialità applicata a tutti gli effetti.

 

Da un dossier sui casi di separazione dei Tribunale di Roma e della Corte d’Appello riguardanti l’affido condiviso, infatti, emerge il dato secondo cui il 97,2% delle sentenze si conclude con l’affidamento dei figli alla madre.

 

Ѐ evidente, dunque, quanta strada ci sia ancora da fare nella direzione di una reale uguaglianza nell’affidamento dei figli in Italia che, nonostante la Legge 54/2006, vengono affidati quasi esclusivamente alla madre. Ricordiamo che, secondo la Legge 54/2006, “anche in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale”. La continuità e l’equilibrio dei rapporti, a ben vedere dai dati, viene seriamente messo a rischio in Italia ed è sbilanciato in modo evidente a favore della madre.

 

Allo sportello di CODICI arrivano periodicamente casi di padri separati che finiscono sul lastrico per assolvere alle spese e sono costretti a riorganizzarsi la vita in un’altra casa. Un padre bancomat al quale viene a mancare il diritto all’affido paritario, sancito dalla Costituzione.

 

Siamo fermamente convinti che sia necessario rivedere le modalità dell’affidamento condiviso dei figli e che l’interesse morale del minorenne non sia soddisfatto se non andando nella direzione di un reale equilibrio tra entrambe le figure genitoriali.

 

“Riteniamo che sia necessario assicurare l’affido del figlio con tempi paritari tra i genitori– ha dichiarato il Segretario Nazionale di CODICI Ivano Giacomelli – e chiediamo di rivalutare le regole dell’affido condiviso, introducendo norme volte al contrasto del grave fenomeno dell’alienazione parentale. Sono sempre più numerosi i casi di padri separati in situazioni economiche critiche e le situazioni riconducibili al falso affidamento condiviso” – ha concluso Giacomelli.

 

L’affidamento pressoché esclusivo del minore al genitore collocatario, rende quest’ultimo, di fatto, l’unico ad avere voce in capitolo sul sviluppo e la crescita del bambino.

 

Lo sportello legale di CODICI è sempre aperto: troverete professionisti preparati e, purtroppo, perfettamente consapevoli degli infiniti ostacoli che si trova davanti un padre separato che si batte per l’affidamento condiviso.