Scuola, Scatti stipendiali anche ai precari: la conferma arriva anche dal Tribunale del Lavoro dell’Emilia Romagna.
Il Tribunale del Lavoro emiliano, confermando le tesi patrocinate dall’Anief, ha ritenuto fondata la richiesta dei ricorrenti riguardo il riconoscimento del diritto alle progressioni di carriera durante il precariato “in forza della Clausola 4 punto 1 dell’Accordo Quadro allegato alla Direttiva 1999/70/CE”. Le sentenze, dunque, evidenziano come debba essere riconosciuto al singolo ricorrente il diritto “alle differenze retributive conseguenti all’anzianità di servizio maturata nel corso del servizio preruolo, secondo i diversi C.C.N.L. di settore succedutisi”, condannando il Ministero anche al pagamento delle spese di soccombenza.
“Il MIUR continua a non riconoscere ai docenti con contratti a tempo determinato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – la giusta progressione di carriera calcolata in base agli effettivi anni di servizio svolti. Continueremo la nostra battaglia al fianco dei lavoratori precari per porre fine a tutte le disparità di trattamento presenti nella contrattazione nazionale non solo per quanto riguarda la retribuzione, ma anche per il diritto ai permessi retribuiti, ferie, malattia, congedo, card per la formazione”. L’Anief ricorda a tutti i lavoratori precari della scuola che è sempre possibile ricorrere per vedersi riconosciuto il diritto agli scatti di anzianità commisurati agli effettivi anni di servizio prestati con contratti a tempo determinato e per ottenere il corretto inquadramento stipendiale anche per gli stipendi futuri.
L’ANIEF ha anche già avviato un ricorso in merito alle cifre basse degli arretrati scuola:si va, dai 195,46 euro netti per i collaboratori scolastici fino a 8 anni di carriera a 412,66 euro che andranno ad un docente laureato della secondaria a ridosso della pensione e ai 429,36 euro riservati ai Direttori dei servizi generali e amministrativi con oltre 35 anni di servizio svolto. Anief non ci sta e conferma la sua piena opposizione rispetto all’ultimo rinnovo contrattuale sottoscritto dai sindacati Confederali.